venerdì 25 ottobre 2019

Il canto della Balena. Sinnos Editrice

Il canto della balena. Kim Crabeels e Sebastiaan Van Doninck @sinnoseditrice

Lilja vive in un faro nel profondo nord. Un giorno suo padre, che esplora i mari con il suo sottomarino giallo, torna a casa raccontando di una balena gigantesca della quale ha registrato il misterioso canto, ma che sembra essere invisibile. I sogni di Lilja si popolano di balene, le conchiglie cantano per lei quel canto profondo della balena 52.
Lilja non sa ancora come fare, ma sa che deve assolutamente riuscire a mettersi in
contatto con la balena introvabile.

«Ho scoperto che la cosa più meravigliosa di tutte è piccola, ed è più vicina di quanto avessi mai pensato»

Il romanzo, a tratti un po' malinconico, è corredato da  illustrazioni molto curate che ricreano i suggestivi panorami tipicamente nordici. Affronta chiaramente il delicato tema del tempo che i genitori dedicano ai propri figli e alla solitudine che a volte i piccoli provano.
Consigliato dai 7 anni.

Piccola parentesi sulle balene.
Anche se oggi sono tra gli animali più protetti al mondo, le balene non hanno avuto un passato facile ed erano vicine all’estinzione a causa della caccia delle grandi navi baleniere.

Poi qualcosa ha cominciato a cambiare, e se il mondo si è accorto che le balene sono mammiferi intelligenti e sensibili grazie alle megattere.
Questi cetacei dalle grandi pinne pettorali, lunghi fino 18 metri e pesanti più di 50 tonnellate, emettono infatti una grande varietà di suoni, arrivando a comporre melodie di grande complessità, che ricordano la nostra musica.

I canti delle megattere possono essere ascoltati facilmente anche da noi. Basta immergere la testa in acqua quando una balena canta, anche a diversi km di distanza, e il suono, ampio e potentissimo, si percepisce subito e sembra penetrare fin dentro alle ossa.

Non hanno corde vocali come noi e non cantano emettendo aria (in tal caso dovrebbero fare le bollicine). Sfruttano invece una cavità all’interno del capo dove viene forzata l’aria, la quale produce suoni che vengono diffusi dall’acqua.

Le canzoni delle megattere hanno una struttura complessa, con “frasi” che vengono ripetute a più riprese ogni 2-4 minuti, un po’ come un ritornello.
I brani, inoltre, si evolvono e vengono “aggiornati” anno dopo anno.

Le balene che frequentano le stesse regioni geografiche tendono a produrre canzoni simili, che però risultano essere piuttosto diverse da quelle composte dalle balene che vivono in altre aree.

Sono i maschi a cantare, per sedurre le femmine e dominare i loro rivali in amore. Ma probabilmente le balene cantano anche per segnalare la loro presenza e per divertimento, anche se è impossibile esserne sicuri.
Tutti gli individui, inoltre, emettono suoni profondi e cupi che probabilmente vengono usati nella navigazione, un po’ come avviene con l’ecoscandaglio di una nave.

giovedì 3 ottobre 2019

Silent Book

I Silent Book mi lasciano sempre senza parole.

Hanno trame geniali che arrovellano e commuovono allo stesso tempo.

La cosa che più mi sorprende è che non si esauriscono ad una sola ed unica lettura e invece le strutture grafiche catturano ogni volta il lettore in un nuovo innesto narrativo con diversi livelli d'interpretazione a seconda dell'età di chi legge.
Per questo sono adatti forse più agli adulti.

In Professione Coccodrillo un coccodrillo umano (o un umano coccodrillo?) in mondo popolato da animali e persone, si muove tra la folla di una città come tante per recarsi al lavoro. Uno specchio perfetto della doppia natura del protagonista e della società che tiene in sospeso il lettore fino alla fine.

La Strega e Lo Spaventapasseri racconta una romantica e coinvolgente storia di uno spaventapasseri che vuole volare e di una strega senza una scopa. Le eteree illustrazioni con sfumature turchesi fanno capire subito che c'è lo stile dell'inconfondibile Gabriel Pacheco.

mercoledì 7 agosto 2019

10 cose (di libri) che non sai di me. 10 book facts you don't know about me.



1️⃣ Il mio primo romanzo è stato Peter Pan, l'originale, ben diverso dalla versione addomesticata del cartone Disney. Sia da bambina che adesso penso sia stata una lettura avvincente ma allo stesso tempo cupa e crudele. Avete notato che cambiamento di scrittura nell'editoria destinata ai ragazzi!??📖

2️⃣Adoro i fumetti e sono una gran fan di @ortolanileo. Uno dei personaggi che preferisco è #Cinzia, la transessuale platinata già coprotagonista di molte storie del più celebre Rat-Man. L'ironia usata in questi lavori mi fa ridere... Per giorni! 😂

3️⃣La passione per i #libriealbiillustrati c'è sempre stata ma soprattutto è fiorita con la nascita della mia primogenita per la quale ho cominciato a leggere durante la gravidanza e non ho più smesso. 🥰

4️⃣Audiolibri. Nonostante siano la soluzione ideale alla mia condizione visiva (soffro di una grave forma miopia) non riesco ad abbandonare la carta stampata. Ne amo la consistenza , l'odore... Una nota speciale all'Harry Potter letto da Pannofino.❤️

5️⃣Mi piace scrivere quello che provo sotto forma di versi liberi, ma dedico poco tempo alla scrittura  creativa e libera (tranne che sui social). Da ragazza ho partecipato anche ad alcune manifestazioni culturali vincendo alcuni modesti riconoscimenti.🏅Oggi solo trascrizione di ricette😝

6️⃣Il momento perfetto per leggere è al mattino, ma da mamma e maestra ho dovuto farmi piacere ogni attimo di quiete (prima e dopo la tempesta di figli e alunni😂). Il tempo dedicato alla lettura adesso è prevalentemente notturno. Avete anche voi un momento prediletto?

7️⃣Film tratti da libri. Difficilmente sono soddisfatta dell'interpretazione cinematografica dei libri che ho amato ma ne sono molto affascinata e li devo comunque vedere. Assolutamente. Preferisco le reinterpretazioni come la trasposizione cinematografica del romanzo di Seth Grahame-Smith "Orgoglio e pregiudizio e zombie", pubblicato da Nord, dove l’eroina di Jane Austen diventa una guerriera con tanto di spade e pugnali, e guida le sorelle in una lotta violenta con gli zombie, che hanno invaso la terra dopo un’epidemia di peste.🧟

8️⃣I libro game (o libro-gioco) sono in assoluto i miei preferiti. Normalmente un librogioco si presenta come un libro diviso in sezioni numerate che terminano con una serie di opzioni che presentano le scelte che il lettore può prendere in quel punto; ad ogni opzione corrisponde il numero del paragrafo con cui si dovrà proseguire la lettura. Il lettore raggiunge infine un paragrafo conclusivo che porta a termine la storia. Nella maggior parte dei librigioco solo uno dei paragrafi si conclude con il "successo" del giocatore, mentre i restanti finali consistono in un "fallimento" o in un successo parziale.
Negli anni ottanta spopolavano soprattutto nei fumetti di Topolino. Veli ricordate

9️⃣Luoghi dove leggere. Ho un posto speciale che mi mette in MODALITÀ ON al solo pensiero: un angolo della mia biblioteca del cuore ❤️ a San Martino in Rio, dove tra le vecchie mura di una bellissima Rocca sono stati istituiti gli edifici pubblici del paese. 🏰💒

🔟Libri sul comodino. Non uno solo ma almeno tre: si alternano letture dedicate all' #editoriaperlinfanziaeladolescenza #testiperleducazione e #diversigeneriletterari per stuzzicare la mia curiosità editoriale. In realtà, poi, molto dipende dall'energia di lettura disponibile per la sessione serale 😅.

Se sei riuscita/o a leggere fin qui mi piacerebbe adesso conoscere qualcosa su di te.  Vuoi condividere le tue "cose di libri" con me?

domenica 14 luglio 2019

Galateo al parco giochi




Secondo uno studio dell'Ipsa (Istituto italiano di studi transdisciplinari) condotto dallo psicoantropologo Massimo Cicogna, i bambini italiani sono i più maleducati d'Europa. Questo dato deve fare allarmare i genitori. Infatti la maleducazione non è altro che il sintomo di un disagio: rivela l'incapacità di gestire i conflitti e di esprimere le proprie emozioni. Ma davvero le buone maniere sono un lontano ricordo?

I bambini, spesso, tutti insieme hanno la forza di un uragano. Si alleano per giocare in modo divertente e finiscono per farsi male, cadere, rompere qualcosa e litigare tra loro con tanto di schiamazzi. C’è un modo per evitare tutto questo? No, sono solo bambini e fa parte della crescita interagire con gli altri, anche in modo più colorato. I bambini, però, presi dal gioco non si rendono conto di quello che gli succede intorno, è normale. Per questo motivo sono gli adulti a doversi assicurare che sia tutto sotto controllo. Controllare, quindi, che i bambini, utilizzino nel modo corretto i giochi, uno per volta, senza accalcarsi, spintonarsi o litigare per l’uso.

Il parco giochi è un posto divertente dove il tuo bambino può esplorare, giocare e fare movimento. E’ importante sapere però che bisogna comunque stare attenti alle regole della civile convivenza perché ci sono altri bimbi, qualche volta c’è la presenza di qualche cane ed altre persone che fanno attività sportiva. Spesso l’area giochi del parco riservata ai bambini è separata da tutto il resto del verde che la circonda ma può capitare anche che sia semplicemente segnalata da un cartello “Area Giochi” oppure no.
Come vi comportate quando portate vostro figlio al parco? Lo lasciate libero di correre, vi dedicate a rilassanti chiacchere appartate con amici ed altri genitori o state sempre lì ad indirizzarlo ed a controllare come si comporta e che non corra inutili pericoli?
Come per tutti i luoghi pubblici, ci sono delle regole anche al parco giochi sotto casa.
So che per molti di voi sarò scontata e penserete che basterebbe avere un po' di buon senso, ma vi assicuro che non è così.  Ecco un semplice decalogo di regole, stilato dopo anni di assidua presenza ai parchi giochi, da nord a sud, in Italia e all'estero, per stare attenti all’incolumità e la sicurezza di vostro figlio e vivere serenamente i rapporti con gli altri bambini (e gli altri genitori). Dieci semplici, utili ed efficaci consigli.

1. Se c'è un cancello deve restare chiuso. Se l’area dedicata ai giochi è recintata e c’è un cancello chiudetelo.
2. Si usa un linguaggio adeguato e NON SI FUMA!!!
3. Non si esce da soli al di fuori dall’area dedicata e non si va via con gli sconosciuti.
4. Nessuno deve urlare o andare addosso, urtare o colpire gli altri.  Non si alzano le mani, MAI e in nessuna occasione.
5. Non si può giocare con ogni gioco, altalena o bilancino (Pinko panko) etc, per più di dieci minuti. Non è cortese e corretto lasciare troppo tempo in attesa altri bambini. Al parco ci sono molti giochi è bene ruotare e scambiarsi di posto.
6. Bisogna usare pazienza e aspettare il proprio turno senza superare o spingere. Questa è una lezione di vita per i bambini, A TUTTE LE ETÀ, ed anche la regola fondamentale del parco giochi.
7. Non si corre guardando indietro e soprattutto non si passa mai dietro o avanti le altalene in uso. Con l’oscillazione si potrebbe restare colpiti, spiegate ai bambini questo pericolo. Inoltre si scende dallo scivolo e lo si lascia libero.  Altrimenti si rischia di essere “spazzati” via dal prossimo bambino.
8. Si usano giostre e altalene in modo adeguato, ad esempio non si sale sale scivolo al contrario, non si sta in piedi sull'altalena, ect... Se c’è l'angolo con la sabbia, ricordate sempre che non si lancia addosso agli altri per divertimento.
9. Nell’area giochi nons siva in bicicletta o con i pattini.
10. Tenete sempre d’occhio il vostro bambino, assicurandovi che stia seguendo le regole. Insegnategli “il galateo” ma poi lasciatelo libero di fare. E, per favore, non mollate i figli a dondolare o a correre e scorazzare senza controllo. Se sono piccoli regolate il tempo dell'altalena dite loro di scendere quando è il momento per lasciare spazio anche agli altri.

I bambini imparano dagli adulti imitando i comportamenti degli adulti. Insegna quindi al tuo bambino le regole iniziando tu a comportarti nel migliore dei modi, anche al parco giochi. Il bambino deve imparare come si gioca e ci si comporta correttamente al parco giochi e quando si ha a che fare con altri bambini. Chiariscigli bene quali sono i posti più sicuri e come si utilizzano i giochi.

Giocare liberamente ed in allegria è parte fondamentale per lo sviluppo fisico, sociale ed intellettuale del tuo bambino. L’apprendimento delle regole, però, è altrettanto importante per la sua crescita ed il parco giochi, a contatto con tante situazioni diverse e altri bambini della sua età, può essere un’ottima palestra di vita.
Maestra Consuelo.

sabato 29 giugno 2019

Mi presento: chi è la Maestra Consuelo?




Ciao a tutti. Mi chiamo Consuelo ma il più delle volte mi sento chiamare Mamma Consuelo o, ancor di più, Maestra Consuelo. Sono mamma e maestra e-motiva e social. Insegno alla scuola primaria da quasi 20 anni, da quando partii dal mio paese natio per cominciare la mia avventura come supplente temporanea a Bologna e provincia. Adesso con mio marito e le mie figlie, due fantastiche bambine piene di energia, viviamo in una bellissima frazione in provincia di Reggio Emilia. Insegno nella stessa scuola primaria da più di 10 anni, nel bellissimo Comune di San Martino in Rio, insieme a una squadra di colleghe fantastiche con cui condivido la mia missione educativa all'interno della stessa scuola primaria, in cui mi sento come a casa. Prediligo una didattica attiva, accogliente e inclusiva e mi diverto a creare risorse didattiche per bambini. Scrivo esperienze e recensioni sul mio blog e sono cofondatrice della Rivista Digitale Gratuita "Didattica Felice", di cui curo la rubrica relativa ai consigli di lettura. Collaboro con altri esperti del campo dell'educazione, colleghi, biblioteche e case editrici per la promozione e diffusione della lettura. Ho una grande passione per fumetti, albi e libri illustrati, mi interessano molto le attività creative e la 🤖-ica educativa. Sui miei canali social ci sono scorci di vita quotidiana, suggerimenti di lettura, racconti di esperienze scolastiche e messaggi educativi motivazionali. Provate a dare un'occhiata e ditemi cosa ne pensate!

lunedì 10 giugno 2019

La Comunicazione Nonviolenta (CNV) e il Linguaggio Giraffa

La Comunicazione Nonviolenta (CNV), studiata e proposta dallo psicologo Marshall B. Rosenberg,  chiamata anche Comunicazione Empatica, Comunicazione Collaborativa o Linguaggio Giraffa, è un modello comunicativo basato sull'empatia. Viene applicata nell'ambito dell'educazione e della scuola, della politica del lavoro, in ambito sanitario... E come comunicazione all'interno della famiglia, con le persone a cui teniamo di più.



È un linguaggio che permette di mettersi in sintonia con l'altro, chiarire i  bisogni reciproci per poi esprimerli e soddisfarli, ridurre i malintesi, prevenire i conflitti e fare chiarezza sulla visione dell'affetto e dell'amore.

Rosenberg ci conduce alla consapevolezza dell’interdipendenza degli esseri umani e dell’importanza dei bisogni nel nostro agire quotidiano. Invece di analizzare le persone e definire cosa sono e chi sono, ci propone la CNV come linguaggio che tiene conto di ciò che proviamo nel corpo, nel cuore, nella mente e nello spirito.

In un mondo in cui tutti percepiamo di essere soli e di dover sgomitare per ottenere qualcosa, la realtà invece è che ogni essere umano vuole la stessa cosa: amare ed essere amato. Siamo stati cresciuti ed educati con la convinzione che abbiamo dei doveri verso noi stessi e verso gli altri, purtroppo questo porta inevitabilmente verso un crescente senso  di colpa e conseguente  insoddisfazione nella realizzazione di ogni compito.
Di fatto diventa difficile donare col cuore quando ci viene richiesto qualcosa come una pretesa, un dovere, sia pure nella preparazione di un pasto per le persone che amiamo.
La nostra stessa autonomia viene minata, come pure  il forte bisogno di poter scegliere, di essere noi stessi e di come agire.




È chiaro che CNV da sola può non bastare, dobbiamo essere preparati al fatto che ci sono persone che possano fraintendere qualsiasi tipo di messaggio. Spesso è necessario mettere in campo anche una buona pratica di ascolto attivo. Quello che appare chiaro è che usando questo tipo di comunicazione è possibile migliorare la qualità della nostra vita, realizzando un contatto con noi stessi e con gli altri basato sull’ascolto empatico e sulla comunicazione reciproca di sentimenti e di bisogni. Lo stesso beneficio lo possiamo ottenere al lavoro come a casa.



La CNV ha un impatto sulla nostra e sulla vita degli altri perché accresce in noi la consapevolezza del potere della comunicazione, influisce sul nostro modo di pensare e di valutare noi stessi e gli altri.

In Italia la CNV viene attualmente diffusa dal Centro Esserci di Reggio Emilia, condivide e sostiene la missione del CNVC (Centre of Nonviololent Communication) promuovendo iniziative in tutta Italia al fine della diffusione della Comunicazione Nonviolenta - Linguaggio Giraffa.
Offre, inoltre, una vasta gamma di pubblicazioni molto valide e formazioni certificate per insegnanti che contribuiscono alla diffusione dei principi della Comunicazione Nonviolenta. Sul sito troverete tantissime informazioni sui fondamenti del CNV e il catalogo (con sconti e diverse opzioni di acquisto) di libri e manuali.

https://www.centroesserci.it/



sabato 25 maggio 2019

SATURNINO l'alieno venuto dalla Terra - Nicola Brunialti - Lapis Edizioni




Saturnino è un ragazzo di 12 anni, fisico a stecco, capelli spettinati, con i piedi sempre sullo skate. Gli affari dei suoi genitori vanno male, per questo decidono di riaprire la gelateria di famiglia su un altro pianeta. Così salutano la #Terra e vanno su Dakron. Se hai dodici anni e i tuoi genitori vanno a vivere in un altro posto, anche se la cosa non ti piace, non ti resta che seguirli.
Qui Saturnino non conosce nessuno, ed è l'unico adolescente rosa tra centinaia di coetanei verdi. I suoi non riescono a imparare la nuova lingua, per cui è costretto ad aiutare  il papà in gelateria.
Per fortuna ci saranno amici in grado di migliorare ogni cosa e farti sentire a casa. Un fantastico torneo di Hockey Board gli permetterà di fuggire dalla gelateria e di dimostrare che le #diversità possono essere molto affascinanti. Una serie di eventi che completano un romanzo scritto bene, un po' diverso dalla moltitudine di testi che girano sull'#immigrazione e sull'#integrazione, capace di far riflettere senza mai annoiare o rinunciare al divertimento e alla fantasia.
Ci aspettiamo davvero che l'autore decida di farne un seguito perché Saturnino ci è subito piaciuto e potrebbe raccontare, e farci osservare con occhi nuovi, gli eventi che ruotano intorno alle nuove generazioni tutte multiculturali. Io ho un paio di idee in effetti 😉...

mercoledì 8 maggio 2019

Guide turistiche per bambini - Lapis Edizioni



Preparatevi a una passeggiata indimenticabile attraverso un labirinto di canali, ponti, piazze e stradine misteriose...
Sono andata alla ricerca del guide turistiche per bambini e lo scaffale dei libri  dedicato è molto fornito.
Le guide di Lapis  sono semEdizioni mibrate le più complete per le informazioni, l’organizzazione del materiale e le proposte per itinerario, per cui, a mio avviso, le migliori guide turistiche per bambini al momento disponibili.
Ho acquistato entrambe le diverse versioni proposte dalla casa editrice per farmi un'idea: mi sono piaciute entrambe. 
Una è più un libro illustrato, un diario di viaggio e anche una raccolta di storie su luoghi, personaggi e monumenti di Venezia.
L'altra è una versione alleggerita delle guide turistiche per adulti, e quindi allenano i bambini a ragionare su un formato di lettura e di libro diverso dal solito.
Il vantaggio della guida turistica per bambini è molteplice: prima di tutto coinvolge i bambini in un’attività “da grandi”, li rende partecipi dell’organizzazione di un viaggio o di una gita e la scoperta diventa un momento di condivisione tra i genitori e i figli, insegnanti e allievi.
Avete mai pensato di usarle quando viaggiate con i vostri bimbi?

sabato 27 aprile 2019

Petrademone 2. La terra del non ritorno.


Detto fatto. Dopo aver letto il primo romanzo ho deciso di comprare anche il secondo e scoprire come si evolve la nuova trilogia fantasy tutta italiana. E di nuovo mi immergo nel mondo parallelo a Pietrademone.
"La terra del non ritorno" è il secondo episodio dell'appassionante saga in cui la giovane Frida e i suoi amici vivranno nuove avventure affrontando inquietanti creature, cercando di sconfiggere il male e di salvare il mondo da una terribile minaccia.
Lo stile inconfondibile del talentuoso Manlio Castagna ti teletrasporta in luoghi che mai avresti immaginato. Il ritmo con cui si susseguono gli eventi mantiene alta l'attenzione del lettore che rimane incollato alle pagine fino alla fine. “Petrademone 2 articola la storia su nuovi piani e su nuove dimensioni, con un forte spirito fantasy, quindi con creature e personaggi che appartengono a un altro mondo. Il libro si muove su tre piani narrativi diversi, da una parte seguiamo i quattro protagonisti, divisi in due strade e poi puntiamo l’occhio anche su Barnaba e il mondo dell’aldiquà, il nostro mondo”, racconta l'autore in un'intervista. Un libro, secondo me,  che non può mancare alla collezione degli amanti del genere #fantasy e #horrorfantasy di #narrativaperragazzi @mondadori_libri_ragazzi #italianfantasy #nuovilibri #recesionilibri #nataperleggere #readerlife

mercoledì 24 aprile 2019

Petrademone. Il libro delle porte - Manlio Castagna




Avventura, Fantasy - dai 10 anni
Quando arriva a Petrademone, la tenuta fra i monti in cui gli zii allevano border collie, Frida ha perso entrambi i genitori ed è chiusa in un bozzolo di dolore. Ma in quello che potrebbe essere il posto ideale dove guarire le ferite dell'anima, Frida avverte un'oscura minaccia, gli amati border collie di famiglia e tutti i cani della zona sono spariti e di notte una strana nebbia avvolge i prati circostanti, portando l'eco di voci inquietanti. Insieme a tre nuovi amici, e altri improbabili alleati, la ragazza scoprirà l'esistenza di un mondo parallelo e malvagio e di essere la "prescelta" per una missione dalla quale dipenderà il destino dell'umanità intera e che cambierà la sua vita per sempre.
Scritto dalla penna capace di Manlio Castagna, ancor prima riconosciuto regista e sceneggiatore, il racconto cattura il lettore trasportandolo accanto ai protagonisti attraverso una scrittura ricca e dettagliata negli scenari e nel susseguirsi degli eventi.
Questo romanzo mi è piaciuto proprio tanto, proprio perché offre tanti spunti di riflessione: l' elaborazione del lutto, l'amicizia, il coraggio e tante citazioni e riferimenti da uno dei miei ei libri preferiti, Il mago di Oz. Come per Dorothy, per Frida il viaggio rappresenta un percorso importante in cui diventa forte e riesce a superare le avversità anche grazie ai suoi nuovi amici e compagni di viaggio. E anche questa volta "insieme è meglio!". Credo proprio che uscirò subito ad acquistare il seguito...😁


lunedì 8 aprile 2019

Le migliori collane di narrativa per ragazzi - Colibrì - Giunti Editore



Conoscete la collana di libri Colibrì di Giunti editore? Una collana di narrativa giovane rivolta ai bambini della fascia 6-10 anni che raccoglie tantissimi nuovi e vecchi titoli adatti per ogni tipo di lettore, identificato attraverso livelli di competenza:
"Alle prime armi" e "In maiuscolo" - per chi muove i primi passi nel mondo della lettura, in cui l'immagine è prevalente e il carattere maiuscolo del testo e l’impaginazione seguono criteri utili per facilitare la lettura (da 6 anni).
" In cammino" - per chi avanza nella lettura e fa un passo avanti nella lettura autonoma verso l’esplorazione della narrativa. I testi sono lineari e le situazioni semplici (inizio-svolgimento-fine). Da 7 anni.
"In erba"- per chi si sta allenando ma predilige ancora i testi brevi. I libri di questa sezione si presentano lineari ma più strutturati. Le narrazioni sono costruite intorno a una situazione centrale, con un conflitto da risolvere nel finale e con personaggi hanno caratteristiche e comportamenti ben definiti. (Da 8 anni)
"In gamba"- per chi ha preso confidenza con la narrativa e cerca storie più articolate e testi gradualmente più complessi. I personaggi sono più sfaccettati, le ambientazioni per lo più realistiche, talvolta fantastiche e poetiche. (Da 9 anni)
"Instancabili"- per chi affronta facilmente testi lunghi e più strutturati con tematiche complesse. Romanzi con personaggi realistici, storie d’avventura o racconti storici, che sviluppano la capacità di concentrazione, di riflessione e di astrazione del lettore. (Da 10 anni).


domenica 7 aprile 2019

Il meglio di Noi. Francesco Gungui - Giunti editore

Dalla mia ultima lettura di questi giorni nasce una riflessione che desidero condividere con voi.
Il raggiungimento della felicità spesso ci condiziona al punto tale da perdere di vista la percezione di noi stessi.
Ci dimentichiamo che il percorso, il viaggio, è parte integrante di una nuova consapevolezza. Sapere che possiamo essere felici e che la felicità è lì, nei piccoli passi che compiamo per raggiungerla, nei piccoli cambiamenti che introduciamo nella nostra vita. È lì. Basta coglierla.
Il nuovo bellissimo romanzo di Francesco Gungui edito da Giunti editore si legge tutto d'un fiato. Sfogli la prima pagina e lo richiudi quando lo hai completato.
"Il meglio di noi" ha come protagonista Sara, che dopo anni di crisi coniugale, una separazione in casa e una caduta libera verso lo sconforto, decide di cercare la felicità ricorrendo a manuali, blog ed esuberanti teorie motivazionali. La vera svolta avviene quando proprio non se lo aspetta. Guidata da un mentore, come l'eroe dei testi classici, intraprenderà un viaggio sulla consapevolezza personale che cambierà la sua vita.
Potrebbe accadere che dopo aver letto questo libro vi accorgiate di essere ipersensibili (come dice l'autore) anche voi, condizione latente creata al fine di proteggere se stessi dall'impatto che gli eventi potrebbero avere su di voi.
Ricordate che le persone altamente sensibili mostrano grandi capacità risolutive e di elaborazione dei problemi, buona predisposizione a trovare molteplici soluzioni creative e a percepire i dettagli delle relazioni sociali, la capacità di empatia e di mediazione tra le persone, profondità nel percepire gli aspetti positivi dell'esistenza, nel cogliere i dettagli, nel trarre maggiore giovamento e apprendimento dalle esperienze.
È arrivato il momento di aprirsi al cambiamento...

martedì 2 aprile 2019

Il Paese degli addii - Abawi Atia - Giunti Editore 2019



Ho appena terminato di leggere Il Paese degli addii di Abawi Atia edesidero raccomandarla i giovani lettori a partire dai 13 anni.
È la storia di Tareq, un normale quindicenne siriano con una famiglia numerosa ma amorevole. Un giorno il suo palazzo viene colpito da una bomba e il ragazzo si ritrova solo con gli unici due superstiti, suo padre e sua sorella, a dover cercare di scappare dal paese. Alla stregua di un grande uomo deve lottare per sopravvivere e deve tenere duro per portare alla salvezza la sua famiglia. Passando per Raqqa e la Turchia, e incontrando vari compagni di viaggio che segnano in qualche modo il cuore del lettore, tra cui Jalima, una ragazza afghana di cui Tareq si innamora, i fratelli lasciano indietro il padre e si imbarcano sul gommone per Lesbo. Da lì, e aiutati da Alexia, una volontaria americana libera da ogni pregiudizio nei confronti di persone in cerca di speranza come loro, cercheranno di arrivare in Germania e la loro vita finalmente avrà una svolta.
È una storia scritta con semplicità ma che rispecchia la dura realtà ch caratterizza queste storie e le vicende si leggono in modo scorrevole fino alla fine. Come purtroppo possiamo constatare da migliaia di testimonianze, la storia di Tareq è la stessa di molti altri giovanissimi a cui viene rubata l'adolescenza, l'infanzia, a causa della guerra.

mercoledì 27 marzo 2019

In cerca di un posto dove sentirsi al sicuro - Anche Superman era un rifugiato

Che cosa vuol dire sentirsi al sicuro? Tutti noi abbiamo una casa dove stare al caldo e sentirsi protetti, cibo, lavoro, abbiamo tutto per poter stare tranquilli. Ma in questo stesso momento molte persone scappano dal proprio paese per cercare protezione in un altro, dove ricostruire una vita, ripartire da zero. Queste persone sono definite rifugiate.

Rifugiato è il “cittadino straniero il quale, per il timore fondato di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o opinione politica, si trova fuori dal territorio del Paese di cui ha la cittadinanza e non può o, a causa di tale timore, non vuole avvalersi della protezione di tale Paese, oppure apolide che si trova fuori dal territorio nel quale aveva precedentemente la dimora abituale per le stesse ragioni succitate e non può o, a causa di siffatto timore, non vuole farvi ritorno” (art. 2 del D.Lgs. n. 251/2007).

In realtà, quella del profugo è una condizione nata con la storia dell’uomo, si riferisce a chi lascia la propria casa a causa di guerre (rifugiati di guerra), invasioni, rivolte, povertà (profughi economici), catastrofi naturali (sempre più spesso definiti profughi o anche rifugiati ambientali o climatici, anche se non possono essere definiti “rifugiati” da un punto di vista giuridico).

L’Unhcr, l'Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, riconosce come rifugiati coloro che rientrano nei criteri stabiliti dal loro statuto, e quindi titolari della protezione che l’agenzia Onu può offrirgli. Ma il riconoscimento dello status di rifugiato da parte di un paese membro della convenzione di Ginevra del 1951 non è cosa così semplice.

La protezione internazionale dei rifugiati costituisce il suo nucleo principale.
Collabora con i governi ospitanti per tutelare i diritti umani fondamentali dei rifugiati ed adotta tutte le misure necessarie al fine di fornire assistenza durante l’intero iter della protezione internazionale: dall’impedire che le persone siano rimpatriate in un Paese dove abbiano motivo di temere persecuzioni, alla richiesta d’asilo, dall’ottenimento dello status di rifugiato, fino al raggiungimento di soluzioni durevoli nel tempo (rimpatrio volontario, integrazione all’interno dei Paesi ospitanti o reinsediamento in un Paese terzo).

Secondo  l’Unhcr nel mondo ci sono 68,5 milioni di rifugiati. Persone che sono state costrette a scappare per colpa di guerre, violenze e persecuzioni. Queste sono le cifre record e a peggiorare la situazione sono state soprattutto la crisi nella Repubblica Democratica del Congo, la guerra in Sud Sudan e la fuga in Bangladesh dei rifugiati rohingya.

Delle 68,5 milioni di persone in fuga,16,2 milioni hanno lasciato la propria abitazione nel 2017 per la prima volta o ripetutamente. Detto in altri termini: sono scappate 44.500 persona al giorno, una ogni due secondi.

Purtroppo in molti paesi il riconoscimento dello status di rifugiato non solo non garantisce alcuna protezione ma non viene neppure ritenuto documento valido per soggiornare temporaneamente. Molti di questi disperati sono rifugiati e quindi soggetti ai quali dovrebbe essere riconosciuta protezione internazionale.


Anche Superman era un rifugiato
AAVV - Il Battello a Vapore
Pagine: 192 - Prezzo: 12,00 euro
Età di lettura: da 8 anni

In questo libro dodici bravissimi autori e dodici talentuosi illustratori hanno raccolto la sfida di UNHCR e hanno dato vita a dodici racconti brevi, scritti con altrettanti stili letterari, in cui si intrecciano storie di rifugiati di oggi e di ieri, vite parallele a confronto accomunate da un sogno, testimonianze dirette di persone che hanno subito perdite ed ingiustizie a causa della guerra, che hanno lasciato tutto in cerca di un mondo migliore, in cerca di un nuovo inizio.

Tante storie toccanti come quella di Ahmad, che combatte l’odio solo ballando, che si è esibito tra le rovine della sua città e ciò gli ha aperto una via di fuga verso la libertà.
Alaa, travolto dalla nostalgia per sua terra, la sua famiglia, i suoi amici lontani, suona il suo violino per le strade di un paese che non sente suo.
Mohamed che ha intrapreso una fuga durata più di tre anni per trovare alla fine un posto in cui stare e incontrare l’arte con cui ritrarre e ricordare le persone che lo hanno incontrato.
Rose che amava correre a piedi nudi senza fermarsi mai ed Emi la poetessa talentuosa.
La terribile storia di Mercy in fuga da un’unione combinata e di Abdalla con i suoi dipinti a rovescio, dove personaggi potenti prendono il posto della povera gente.
Abdullahi che è arrivato in Italia dopo un lungo e pericoloso viaggio durato 7 mesi ed Amani che fugge per essere finalmente libera di essere se stessa.
Le storie dei ragazzi di “Diamo rifugio ai talenti” e la scatola magica di Dagmawi, in cui conservare i colori del mondo, le facce e le storie che nessuno vuole raccontare.
Tareke nei panni di un supereroe e la testimonianza di Alidad Shiri di come il migrante debba sopportare la fame e la sete, affrontare angherie di ogni genere per diventare un rifugiato col rischio di essere rifiutato e rispedito al mittente come un pacco indesiderato.

“Questo libro è stato pensato per permettere alle ragazze e ai ragazzi di formulare una propria opinione su che cosa significhi essere rifugiati, basandosi su storie vere”, commenta Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa.  “Il linguaggio diretto e coinvolgente delle storie raccontate consente loro di capire meglio le esperienze vissute anche da persone della loro stessa età, in maniera creativa e libera da pregiudizi e stereotipi. Ci auguriamo che in questo modo il libro possa diventare uno strumento fondamentale per la diffusione della cultura dell’accoglienza, coinvolgendo indirettamente anche le famiglie e gli insegnanti dei giovani lettori e la società nel suo insieme”.
Un libro che è anche un’importante occasione per un confronto con i giovani su temi di estremi di attualità come inclusione, diversità, ascolto, accoglienza, migrazione.

Non è sempre necessario comprendere le ragioni dei conflitti che obbligano le genti a scappare verso porti sicuri e che generano continui flussi migratori, quanto la capacità di agire dei governi per affrontare necessità derivanti dall’accoglienza di esseri umani che comunque determineranno cambiamenti all’interno dei nostri schemi sociali.

Non meno importante, per ogni copia del libro 1 euro è devoluto in favore delle attività di UNHCR.

Madeline e il cane che le insegnò ad amare i libri.




La piccola Madeline non ama leggere, soprattutto, non legge MAI ad alta voce. Ma quando ormai è pronta a rinunciare, ecco che incontra Bonnie, il cane della biblioteca. Lei sì che sa ascoltare e non ride se Madeline legge piano o si blocca. A volte basta un buon amico per fare la differenza, anche se ha quattro zampe!
Edito da Giunti Editore. Età di lettura: dai 5 anni.
La storia, pubblicata in 21 paesi, si ispira al progetto “Read-to-Dogs”, pensato per i bambini che hanno difficoltà con la lettura ad alta voce attraverso l’aiuto di cani randagi.
L'amico a quattro zampe riduce lo stress in ambiente scolastico e incentiva atteggiamenti più positivi nei confronti della lettura.
 
SI AMPLIANO i confini della pet therapy: si scopre che gli animali, tra le altre cose, aiutano l'uomo anche ad apprezzare la lettura. Basta veramente poco e i bambini potrebbero rinunciare alla tirannia di tablet, smartphone e tv per immergersi in un mondo di storie fatte solo di parole.
Leggere ad alta voce all'amico a quattro zampe aiuta i piccoli in età scolare a sviluppare una maggiore attitudine alla lettura anche fuori dalle aule. Le abilità di lettura sono spesso associate a un miglioramento delle prestazioni scolastiche e a un atteggiamento, in generale, più positivo nei confronti della scuola.
Negli USA i ricercatori hanno pensato di introdurre, nel doposcuola, un programma di lettura che prevedesse la presenza in classe dei cani. Questi inusuali ascoltatori hanno motivato così tanto i piccoli da incentivarli ad amare di più la lettura. Nelle scuole dove hanno potuto sperimentare la presenza rassicurante degli animali, più in generale, i bambini sono risultati più tranquilli e ricettivi.

giovedì 14 marzo 2019

Global Strike For Future - Tutti in piazza per salvare il pianeta 2019

Venerdì 15 marzo 2019 i ragazzi di tutto il mondo non andranno a scuola ma aderiranno al Global Strike For Future, lo sciopero mondiale per il futuro. Anche in Italia, dov'è stato indetto anche uno sciopero dai sindacati dei lavoratori, in molti risponderanno all’appello lanciato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg, ormai simbolo mondiale di questa protesta e di quello che è diventato un movimento studentesco mondiale.

Tutto è cominciato dall’attivista dalle lunghe trecce bionde con la sindrome di Asperger, come si definisce nel profilo twitter dove ha 254mila follower mentre sulla sua pagina Facebook la seguono in oltre 305mila ed oltre 474mila su Instagram.
Greta Thunberg è figlia della cantante d'opera Malena Ernman e dell'attore Svante Thunberg. A Greta inoltre è stata diagnosticata la sindrome d'Asperger. Per diminuire l'impronta ecologica della sua famiglia ha insistito perché diventassero vegani.

Il 20 agosto 2018 Greta ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre. La decisione di questo gesto è nata a fronte delle eccezionali ondate di calore e degli incendi boschivi senza precedenti che hanno colpito il suo paese durante l'estate. Voleva che il governo svedese riducesse le emissioni di carbonio come previsto dall'accordo di Parigi sul cambiamento climatico ed è rimasta seduta davanti al parlamento del suo Paese ogni giorno durante l'orario scolastico. Il suo slogan era sciopero della scuola per il clima.

A seguito delle elezioni, ha continuato a manifestare ogni venerdì. Su Twitter utilizza gli hashtag #Klimatstrejka, #ClimateStrike e #FridaysforFuture. Ha creato il movimento studentesco internazionale "Fridays For Future", che chiede giustizia climatica. Ha partecipato alla manifestazione Rise for Climate davanti al Parlamento Europeo a Bruxelles e alla Dichiarazione organizzata da Rebellion Extinction a Londra. Il suo sciopero del venerdì ha attirato l'attenzione del mondo intero. Manifestazioni simili sono state organizzate in altri paesi, tra cui i Paesi Bassi, la Germania, la Finlandia, la Danimarca e l'Australia. In Australia migliaia di studenti sono stati ispirati da Thunberg ad intraprendere lo sciopero del venerdì, ignorando l'appello del loro Primo ministro Scott Morrison, che ha dichiarato al parlamento «ciò che vogliamo è l'apprendimento nelle scuole e meno attivismo».
Il 4 dicembre 2018 ha parlato alla COP24, vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutosi a Katowice, in Polonia.

Greta ha spiegato così la gravità del problema:
«Ciò che speriamo di ottenere da questa conferenza è di comprendere che siamo di fronte a una minaccia esistenziale. Questa è la crisi più grave che l'umanità abbia mai subito. Noi dobbiamo anzitutto prenderne coscienza e fare qualcosa il più in fretta possibile per fermare le emissioni e cercare di salvare quello che possiamo.»

P(greco)-day

La festa nata nel 1988 come omaggio della comunità scientifica alla costante matematica nel giorno del 14 marzo (3.14) si è trasformata in un vero e proprio fenomeno di massa. Sui libri di geometria, π (3,14, se ci accontentiamo delle prime due cifre) è il numero che otteniamo dividendo la circonferenza di un cerchio per il suo diametro; nella realtà è molto di più - un mistero, una ricerca millenaria, un numero che regola la nostra intera vita, perché ricorre nelle funzioni periodiche che definiscono le oscillazioni dei fenomeni fisici. L'idea di dedicargli una celebrazione a sé nasce dalla sua fama all’interno della comunità scientifica e dalla volontà di avvicinare i profani del calcolo scientifico all’affascinante mondo della matematica e della fisica.
Il Pi greco è il valore costante che definisce il rapporto tra la lunghezza di una qualsiasi circonferenza e il suo diametro; si ripete in natura continuamente ed è il mezzo attraverso il quale può essere per esempio calcolata l’altezza di un elefante dal suolo alla spalla, la diffusione di un’onda elettromagnetica e persino la costante matematica che regola in buona parte le oscillazioni dei fenomeni fisici.
Nella matematica, come nella fisica, perciò, Pi greco è praticamente ovunque. Compare all’interno di equazioni e formule fondamentali che non hanno niente a che vedere con geometria e circonferenze. Fa capolino nei moti ondosi, nel movimento dei pianeti, nelle collisioni tra le particelle elementari, nei modelli economici. Si trova persino nei calcoli relativi alla costruzione della piramide di Giza. E anche nel Vecchio Testamento, quando si descrivono le dimensioni del Tempio di Salomone, un passaggio fa riferimento implicito alla costante, approssimata (piuttosto rozzamente) a tre. Wislawa Szymborska, poetessa polacca premio Nobel per la letteratura, ha scritto una poesia su pi greco. La pop star Kate Bush ha cantato, nel suo album Aerial, le prime cento cifre del numero.
3,14 dollari è il prezzo fisso con il quale in questa giornata si può acquistare una fetta di pizza, o una torta in varie parti del paese. La scelta della pizza o della torta (pizza pie o pie) è un omaggio alla pronuncia anglosassone del termine ‘pi’. In questo stesso giorno... nasceva Albert Einstein, nel 1879, e chi π ne ha, π ne metta.
Ma nonostante il Pi day sia il 14 marzo, per essere pignoli occorrerebbe celebrarlo alle 1:59 pomeridiane, così da raggiungere le prime cinque cifre decimali, 3,14159.

Autori che incontrano i bambini.

Incontrare un autore scatena dinamiche importanti che mettono in movimento virtuosismi legati alla narrazione e alla lettura. Tuttavia dare un’opportunità del genere ai bambini aiuterà certamente a lavorare anche su un incremento quantitativo della preparazione di chi sta con bambini e ragazzi, (una sorta di aggiornamento). Fare promozione alla lettura non dovrebbe essere nè un evento nè una cosa che può essere lasciata all’illuminazione del singolo, quanto una parte integrante del ruolo di adulto.
Collaborare attivamente e regolarmente con le associazioni e gli enti che operano all'interno di una comunità civica ed educante è la strada migliore per rendere efficace e significativo ogni intervento sulla popolazione scolastica.
Personalmente ritengo che incontrare i bambini, per dar loro la dignità di esistere in quanto lettori e dunque di esistere tout cour, sia un'opportunità irripetibile anche per l'autore stesso.
Un bravo autore, che abbia scritto, o illustrato, libri di qualità e che sia in grado di interagire con giovani lettori o potenziali lettori, crea a sua volta il proprio lettore, e il lettore si riconosce nella propria identità se c’è un incontro con i testi, con le narrazioni, e non solo con l’autore (e non solo di quell’autore).
Non meno importante per il pubblico sarà avere modo di scoprire una persona reale dietro le ipotesi che si era costruito dietro ad un libro e rendersi conto, ad esempio, che l’autore è vivo e vegeto! 
L’incontrare faccia a faccia centinaia di lettori reali influisce sull’idea del lettore bambino che l’autore si fa, ma non è affatto detto che dal punto di vista teorico, ovvero della costruzione della narrazione, le due componenti del messaggio letterario coincidano. 


- Incontro con l'autrice Nicoletta Costa e Laboratorio di disegno al tratto. Si sono appassionati tutti (anche le maestre). 13/03/2019