venerdì 13 aprile 2018

Lo sbarco di Tips



Lo sbarco di Tips - Michael Morpurgo - ill. Michael Foreman, Piemme, Il battello a Vapore 2018, 176 pp., versione cartacea euro 16 , ebook euro 4,99.

Approfittando di questo "apparente" momento di calma della lezione di nuoto delle mie figlie, ho intenzione di terminare uno dei libri che ho scelto di consigliare ai miei alunni al termine della quinta appena uscito in libreria. L'ho letto tutto d'un fiato e a mia volta lo presterò ad un'amica che lo ha visto spuntare dalla borsa.
Michael Morpurgo è un noto e molto capace autore di narrativa per ragazzi che riesce a coniugare l'interesse per la storia con i temi delicati della prima adolescenza. E' stato insegnante elementare prima di diventare uno scrittore pluripremiato ed ha scritto diversi romanzi per il Battello a Vapore, ha ispirato perfino Spielberg con il suo romanzo War Horse.  La storia è un elemento fondamentale nella crescita dell'individuo, ci dice da dove veniamo. Il suo segreto è quello di "non annoiare mai i bambini", come gli ha suggerito la moglie.
Già l'immagine scelta per la copertina  è il preludio di una storia di sicuro successo.

La lettura è fluida, il linguaggio è semplice e la storia è chiara. Una breve introduzione in prima persona del nipote di una donna che è la protagonista di questo libro scritto per la maggior parte sotto forma di diario personale. La gatta vagabonda che la bambina va sempre a recuperare in giro è il motore portante di tutta la storia.
Le pagine sono corredate da deliziose illustrazioni che accompagnano il lettore in un posto lontano nel tempo ma nient'affatto lontano dalle caratteristiche dell'età tipica del lettore a cui è destinato.


La storia è ambientata sulle coste del Devon, in Gran Bretagna, dove i soldati perfezionano la tecnica dello sbarco all'alba dello sbarco in Normandia conosciuto come il D-Day.

Si legge di diffidenza nei confronti degli stranieri, la profondità dei legami personali familiari e allo stesso tempo la lontananza degli affetti, l'amicizia, l'insegnante tanto odiato, il bullismo, la crescita... I valori sono lì, basta coglierli.
Mi sembra che il testo si presti anche a numerose attività didattiche in classe. Nonostante si tratti di una lettura adatta a partire dai 10 anni, penso possa tranquillamente essere proposto già dalla fine della quarta, magari da una lettura fatta da parte dell'insegnante Gli spunti operativi potrebbero essere percorsi sull'inclusione, la famiglia, la storia dei nonni (e bisnonni), bullismo, amicizia, cambiamento e, sicuramente, il senso di appartenza, l'amicizia uomo-animale.

Questo titolo sarà certamente inserito all'interno della mia lista per le letture estive!


mercoledì 11 aprile 2018

Non è vero che va tutto bene.

Non è vero che va tutto bene. Ci sono giorni in cui ti svegli e vorresti essere una maestra unica di una scuola unica con un'unica classe. E non devi seguire nessun tipo di tabella di marcia, nessuna scadenza, puoi decidere i tempi e i modi seguendo soltanto il ritmo naturale dei tuoi bambini. Nessuna verifica e nessun voto. Nessun giudizio per chi impara e per chi condivide il suo sapere. Niente prove nazionali. NO PAGELLA. Niente supplenti, se sei malata i bambini restano a casa a giocare. Ma NO compiti a casa perché i tuoi alunni stanno con te fino alla maturità. Organizzare a tuo modo il tuo lavoro e non ti devi coordinare con nessuno. Senza limiti di spesa, stampe, copie e fotocopie. Materiali vari, gessi e pennarelli che non gravano sul tuo bilancio familiare e lavoretti..... TANTI LAVORETTI!!!! Puoi stringere amicizia con i genitori dei tuoi alunni, visto che sei il loro sostituto in tutto e per tutto. Puoi condividere ogni foto, video, ogni esperienza senza paura di ledere la privacy di altri soggetti. Niente vacanze lunghe ma calibrate sugli  apprendimenti, per permettere al sapere di sedimentare. Una classe moderna, spaziosa, completa di ogni accessorio. Uno stipendio adeguato. Un budget per le creazioni artistiche. Una biblioteca personale e 3 o 4 libri di testo da tagliuzzare e assemblare piacimento. Perché, miei cari, in questo periodo dell'anno, siate sinceri: hai voglia di mollare tutto. Mollare il lavoro, lasciare tutto e senza salutare nessuno. Diventi apatica, stressata, ipocondriaca, master nelle teorie del complotto. Hai una percezione distorta di te e di ciò che ti circonda. Vieni spesso fraintesa e nessuno più apprezza la dedizione e l'impegno....
Poi ti ricordi che in tanti anni hai conosciuto colleghi meravigliosi, hai stretto amicizie con persone ricche di contenuti, personalità uniche, animi nobili e che sei cresciuta con loro, ti hanno amato e ti hanno fatto anche piangere ma è così che hai imparato tanto. Hai attinto dalle loro metodologie, hai rielaborato le loro conoscenze, sono stati perfino oggetto del tuo studio. Hai superato limiti della tua pazienza che non avresti mai immaginato e perciò tutti hanno contribuito a renderti migliore. Se non ti hanno capita non è una colpa, se non ti hanno inclusa tu sei diventata più forte, più motivata. Se oggi ti guardi indietro sai che questi momenti sono l'eccezione della TUA REGOLA e se ti fermi un attimo, prendi respiro e soffi fuori ogni particella di negatività, puoi riavviare il sistema senza problemi.

giovedì 5 aprile 2018

Flipped classroom e didattica per EAS

Flipped classroom o classi capovolte...
Ne parlano in tanti ma cosa sono?
La tecnologia influenza innegabilmente il modo di studiare e di apprendere delle attuali generazioni e l'insegnamento capovolto si propone come modello innovativo nella classe del futuro attraverso una rivoluzione della struttura stessa della lezione, ribaltando il sistema tradizionale che prevede un tempo di spiegazione in aula da parte del docente, una fase di studio individuale da parte dell’alunno a casa e successivamente un momento di verifica, interrogazione e sperimentazione (anche laboratorio) in classe.
L’insegnamento capovolto nasce dall’esigenza di rendere il tempo scuola più funzionale e produttivo per il processo d’insegnamento-apprendimento, investendo le ore di lezione nel risolvere i problemi più complessi, approfondire argomenti, collegare temi e analizzare i contenuti disciplinari, produrre elaborati magari in gruppo e in modalità peer to peer (tra pari) in un contesto di laboratorio assistito.
Naturalmente molti dei concetti sopra espressi non sono la scoperta dell'acqua calda ma è anche vero che non è possibile improvvisarsi docenti "2.0" dopo aver ricercato qui e là informazioni sul web.
Il docente assume un ruolo di guida e di tutor fornendo agli studenti la propria assistenza in aula per fare emergere osservazioni e considerazioni significative attraverso esercizi, ricerche e rielaborazioni learning by doing (“apprendimento mediante il fare”) condivise.
Lo strumento impiegato in questo tipo di didattica è soprattutto il “video” – nella forma di tutorial-video o di video-lezione – oltre ad altre risorse multimediali, sia realizzate dal docente stesso sia semplicemente da lui distribuite attraverso piattaforme di e-learning, eventualmente editoriali, ma non solo. La lezione diventa quindi un’attività in modalità blended, dunque presente anche fuori dalla classe e soprattutto sempre disponibile per lo studente che la può rivedere fino a quando non l’ha appresa.
Didattica per EAS
Secondo la didattica per EAS (Episodi di Apprendimento Situati) elaborata dal professor Piercesare Rivoltella, direttore del Cremit dell’Università Cattolica di Milano, il modulo didattico della flipped classroom deve essere strutturato in tre momenti:
1) MOMENTO PREPARATORIO: il docente seleziona e assegna agli studenti risorse multimediali relative all’argomento in oggetto da visionare e assegna compiti da svolgere. Gli studenti consultano e prendono visione delle risorse a casa.
2)MOMENTO OPERATORIO: la fase in cui gli studenti svolgono il compito e creano prodotti atti a dimostrare il loro apprendimento utilizzando strumenti vari, per lo più impiegando strumenti di narrazione digitale (video, mappe, slideshow, storytelling ecc.) in classe.
3)MOMENTO RISTRUTTURATIVO E CONCLUSIVO: il docente valuta e corregge i prodotti digitali elaborati dagli studenti, fissa i nodi concettuali emersi e soprattutto accompagna la classe verso una rielaborazione significativa di quanto si è appresso durante l’EAS.
Il primo momento prevede il suo svolgimento a casa, mentre il momento centrale e la fase conclusiva sono vissuti in classe: ecco perché la lezione viene capovolta, perché la fase dell’emissione di informazioni viene in parte delegata ai materiali multimediali forniti dal docente e collocata al di fuori del tempo scuola (blended learning).
Ogni singolo episodio di apprendimento (EAS) rappresenta un’occasione di valutazione dello studente da parte del docente, che così accumula una quantità di informazioni anche metacognitive in merito alle strategie di studio impiegate, proprio perché può osservarlo in classe mentre lavora, durante la fase operatoria.
Le nuove modalità andrebbero sperimentate,  assistite da tutor per i docenti... Negli anni ho adottato diverse varianti non bene definite da corsi e piattaforme, adattandomi al gruppo classe ed alla sua evoluzione, e mai ho messo insieme tutti questi principi, ma mi rendo conto che, senza volere, stavo già camminando seguendo questo sentiero... Se l'apprendimento delle nuove generazioni si sta evolvendo ed ha bisogno di queste nuove strategie è nostro dovere evolverci di conseguenza. Il futuro sono i nostri ragazzi, per cui il futuro per noi è adesso e non possiamo più aspettare.
Seguiamo percorsi per formarci adeguatamente e troviamo il coraggio di sperimentare in classe.... Molti di noi hanno già imparato così ad insegnare!
Nel link a seguire troverete una esperienza ben documentata da cui spero trarrete ispirazione per lanciarvi nella scuola moderna.
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