mercoledì 20 gennaio 2021

Anne Frank. La mia vita. Edizioni Sonda

Anne è ormai diventata un personaggio talmente iconico, così famoso che ci dimentichiamo che fosse una ragazzina, una teenager degli anni Venti del secolo scorso.

Una giovane donna timida in pieno sviluppo ormonale che in una situazione particolarmente difficile è riuscita a sviluppare un incredibile talento letterario, completa di contraddizioni ed opinioni..

Questa biografia definitiva, approvata dalla Fondazione Anne Frank di Basilea,  restituisce ad Anne la sua connotazione umana di adolescente che nutre speranze per il futuro nonostante tutti i dati intorno a lei indicassero il contrario.
La rende più reale e concreta che mai.

giovedì 14 gennaio 2021

Didattica ibrida nella scuola primaria - Napoli Consuelo


    Scuola foto creata da freepik - it.freepik.com

 

 In questo esatto momento in tutto il mondo, educatori e studenti della scuola primaria

sono coinvolti in un qualche modello di “Didattica Ibrida”. Una classe ibrida organizzata con successo consente al processo di apprendimento di proseguire senza soluzione di continuità alternando l'apprendimento in presenza e a distanza.


Se da una parte nel nostro paese l’interesse è molto maggiore di un tempo e le pratiche virtuose sono in continua crescita, bisogna però riconoscere che si tratta ancora di eccellenze piuttosto isolate, possibili solo in scuole dove i dirigenti si sono dimostrati particolarmente attenti e hanno avuto la voglia e il coraggio di intraprendere una strada nuova. La questione ora è far diventare queste best practices delle pratiche replicabili e integrate in un (eco)sistema didattico quanto più possibile coerente e strutturato. 


Questa prima fase di convivenza iniziale potrebbe ben ispirarsi al modello della cosiddetta didattica ibrida, un tipo di didattica che coniuga l’apprendimento che avviene in uno spazio fisico con quello che avviene in un ambiente connesso, operando una sintesi dinamica che non privilegi né l’uno né l’altro, ma utilizzi al meglio spazi, strumenti e ambienti a seconda delle circostanze e delle esigenze del momento. 


L'insegnamento e l'apprendimento si svolgono perciò sia a scuola, in presenza, che online, virtualmente, durante sessioni sincrone e asincrone con studenti in quarantena o in isolamento in una didattica denominata DDI (Didattica Digitale Integrata).

I bambini della scuola primaria che imparano all'interno di un modello ibrido hanno bisogno di connessioni, coinvolgimento e continui feedback bi-direzionali.


Gli educatori hanno l'opportunità di fruire degli innumerevoli strumenti digitali, ormai svelati ai più, per creare lezioni che soddisfino le esigenze di ciascuno studente attraverso l'apprendimento centrato su di lui.

I cinque elementi di una didattica ibrida tesa a migliorare l’ambiente di apprendimento e i risultati scolastici sono:

  • Ambiente di apprendimento

L'ambiente di apprendimento fisico è l'aula scolastica in presenza; l'ambiente di apprendimento virtuale è l'aula in piattaforma online: in un ambiente di didattica ibrida, queste aule diventano un’aula sola. Un ambiente in cui gli educatori costruiscono un sistema che mescoli le migliori pratiche in presenza e a distanza per soddisfare le esigenze degli studenti della scuola primaria all’interno di un ambiente positivo in cui stabilire connessioni significative con gli studenti, soprattutto con i più piccoli.

  • Comunità classe

Anche nell'aula ibrida, il lavoro di gruppo è essenziale per creare una comunità classe positiva. Gli insegnanti dovrebbero farne un obiettivo per creare un senso di appartenenza. Senza mai risparmiare “tempo” in presenza per costruire una forte comunità classe e rafforzando “la connessione” tra gli studenti anche in modalità a distanza, usando al meglio gli strumenti digitali a disposizione.

Comunicazione e raccolta di feedback sulle esigenze individuali e agire sulle informazioni raccolte, coinvolgere tutta la comunità scolastica (studenti, docenti e famiglie) nei processi decisionali, contribuisce a una cultura e a un clima classe positivi, creando relazioni positive e fornendo un reale senso di appartenenza.

Non da meno, la comunicazione base tra docente e studente svilupperà la cittadinanza digitale. 

  • Progettazione della lezione

Quando si pianificano e progettano le lezioni, la continuità dell'apprendimento scolastico è molto importante. Nell'ottica della Didattica Ibrida nella scuola primaria, però gli educatori devono anche essere innovativi e creativi nel progettare le loro lezioni.

Possono preparare gli studenti all'apprendimento online introducendo gli strumenti digitali che verranno utilizzati. Limitando il numero di strumenti utilizzati e stabilendo routine insieme ai bambini della scuola primaria, la classe sarà impostata per riuscire al meglio.

Infine, creare tutorial per assistere studenti e famiglie concorrerà a creare un’esperienza positiva dei nuovi ambienti di apprendimento.

Ad intervalli regolari il team riflette su come diventare più efficace, dopodiché regola e adatta il proprio comportamento di conseguenza.

  • Coinvolgimento e interazione

Lo sviluppo di strategie e metodi di coinvolgimento e interattività nelle lezioni e nelle attività aiuta gli studenti della scuola primaria a raggiungere i loro obiettivi di apprendimento quotidiano. E’ importante ricordare che alcune tecniche valide in presenza non sempre funzionano on line. Non esiste la ricetta perfetta poiché ogni studente “ha i suoi gusti”. L'utilizzo di strumenti digitali familiari e la costruzione di un’impalcatura di competenze per facilitare questo coinvolgimento e la responsabilizzazione degli studenti sono elementi molto preziosi per migliorare i risultati educativi.

  • Valutazione e Feedback

La valutazione e il feedback (riscontro) sono essenziali per misurare la crescita e i progressi nell'aula didattica ibrida per la scuola primaria. La valutazione può essere formativa o sommativa. Il feedback è un aspetto importante della valutazione formativa e deve essere fornito in modo regolare e puntuale per aiutare gli studenti a migliorare e continuare il processo di apprendimento. I feedback possono essere facilmente inviati attraverso commenti e sondaggi per valutazioni dal vivo o aggiungere un post per discussioni.

Il feedback, soprattutto se personalizzato, è un metodo efficace per promuovere l'apprendimento in un'aula ibrida. Se è rapido e pertinente, gli studenti lo utilizzeranno per migliorare i loro risultati di apprendimento.

Le valutazioni sommative possono essere fornite invece come valutazioni trimestrali o essere organizzate come portfolio studentesco utilizzando strumenti familiari come moduli autocorrettivi.

 

Un'alternativa alla valutazione sommativa può essere proposta sotto forma di progetti a breve o lungo termine che si connettono agli obiettivi nazionali, una volta svolta la consegna si ha raggiunto l’obiettivo.

 

Siamo comunque ancora in una fase prettamente sperimentale in cui ogni soggetto vaglia le diverse opzioni possibili per trovare la strada migliore e attivare una didattica ibrida funzionale. Non una didattica in cui il docente è assorbito nell'avviamento del computer e ostacolato da una connessione ballerina per accedere alla classe virtuale mentre deve proseguire le attività in presenza con allievi poco collaborativi, ma una didattica che permetta a tutta la classe uno scambio, un flusso continuo, in cui trasferire ai compagni le proprie competenze e coltivare le personali potenzialità.

In questo particolare momento in cui bambini e classi vanno e vengono dalle quarantene, l'ideale sarebbe una dotazione di dispositivi standard per l'intera classe che può agevolare l'insegnante nella gestione dei momenti virtuali condivisi che rappresentano il ponte con il mondo per chi è obbligato a stare a casa.

Un lusso.

L'albero di Anne - Orecchio Acerbo


 

                                                                    Dagli 8 anni.
 
L’Albero di Anne è un libro chiaramente ispirato alla storia della giovane ebrea Anna Frank che tutti conosciamo.
Riprende alcuni stralci del suo diario adattandoli ad una narrazione che ben si presta alla lettura in classe.
 

La storia viene narrata dal punto di vista di un ippocastano che se ne sta in un giardino al numero 263 di Prinsengracht ad Amsterdam, davanti alla finestra degli alloggi in cui si rifugia la famiglia di Anna per due anni prima di venire catturati.
Il vecchio albero malato vuole raccontare la sua storia prima che gli uomini decidano di ammutolirlo per sempre abbattendolo: "Ho più di cento anni, e sotto la corteccia migliaia di ricordi. Ma è di una ragazzina - Anne il suo nome - il ricordo più vivo. Aveva tredici anni, ma non scendeva mai in cortile a giocare. La intravedevo appena, dietro il lucernario della soffitta del palazzo di fronte. Curva a scrivere fitto fitto, quando alzava gli occhi il suo sguardo spaziava l'orizzonte...
 
Il buon ippocastano racconta con parole semplici, chiare e dolci, come solo un vecchio e saggio albero potrebbe fare, ciò che vide: dall’arrivo della famiglia Frank, allo sguardo di Anna che sognava e sperava in qualcosa di meglio affacciandosi alla finestra, ai suoi occhi che lo scrutavano al di là del vetro, il susseguirsi del tempo attraverso le stagioni, all’arrivo della polizia il 4 agosto 1944 per portare tutti via.
 

Immagini e parole aumentano la potenza della storia e consegnano al lettore un ricordo che non dovrà mai essere dimenticato.
 
 
 Nella foto in basso i nostri ippocastani malati e gli operai in procinto di rimuoverne le radici nel giardino della nostra scuola. Commozione amplificata♥️

 


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martedì 12 gennaio 2021

Il gelataio Tirelli - Gallucci editore

Gelataio Tirelli. «Giusto tra le Nazioni». Tamar Meir

Gallucci Editore (2018)

Francesco Tirelli amava così tanto il gelato che almeno una volta al giorno trovava una scusa per passare davanti al carretto di gelati di suo zio, Carlo Tirelli. Fu così che aprì una gelateria a Budapest, Ungheria. Tra i suoi clienti c’era anche Peter, un ragazzino ebreo molto goloso. Ma quando nel 1944 i nazisti invasero la città, Tirelli decise di fare qualcosa di ancora più buono, aiutando il piccolo Peter e molti altri ebrei nascondendoli nel retrobottega della gelateria.

Una storia di raro coraggio e grande ispirazione: il gelataio italiano, nasconde gli ebrei e organizza altre case rifugio per salvarli dal genocidio. Un libro sul valore dell’amicizia e dell’aiuto reciproco che si basa su fatti realmente accaduti.

A raccontare la sua storia nel libro illustrato per bambini e ragazzi è la nuora di Peter (Isacco), l'altro protagonista, Tamar Meir. Originario di Campagnola Emilia, Tirelli abbandonò l’Italia negli Anni Trenta per trasferirsi a Budapest. Dopo la sua morte negli anni Cinquanta in Svizzera, nel 2008 è stato insignito del titolo di "Giusto tra le nazioni", un'importante onorificenza assegnata grazie alle numerose testimonianze dei sopravvissuti.


Ci sono infinite riflessioni da fare su questo bellissimo libro illustrato. Grazie ad esso è possibile raccontare degli orrori della Shoah anche ai più piccoli. Tanto più che anche loro devono conoscere queste storie, nelle forme e nei modi più adatti alla loro età, perché solo cultura e conoscenza possono aiutare il genere umano ed evitare altre tragedie come la Shoah in futuro.


I  “Giusti tra le nazioni”, denominazione data a un gruppo nutrito di persone di tutto il mondo (sono oltre 26 mila e di questi circa 700 sono italiani), un titolo riservato a tutti i non ebrei che durante la Seconda Guerra Mondiale hanno salvato anche un solo ebreo dal genocidio. Sono annoverati in un libro di piccole biografie e celebrati a Gerusalemme in uno spazio fatto di ulivi e con un monumento con tutti i nomi incisi. Tutti con storie di gran cuore, uomini e donne che hanno rischiato personalmente la loro vita e quella dei loro cari pur di salvare la vita ad altri esseri umani, colpevoli solo di essere stati presi di mira dalla follia di qualcuno e soprattutto che in questo gruppo di “cuori nobili”, non esistono solo personaggi del calibro di Gino Bartali, del medico papà di Piero Angela, di Perlasca, ma anche per lo più personaggi umili, come il gelataio Tirelli.

sabato 9 gennaio 2021

Veglia su di me. Curci Young Editore


Uscita 2020 Dai 6 anni

Una famiglia strampalata, unita dall'amore e dalla passione per la musica. Il papà suona il pianoforte jazz, la mamma canta, e tra loro c'è Dora, 11 anni, che vive in un mondo tutto suo nel quale la musica e la famiglia sono una cosa sola, in un grande abbraccio. È il filo di ''Veglia su di me'', racconto scritto da Matteo Corradini (premio Andersen 2018) che arricchisce la collana "I Gusci'' grazie alla quale i nomi più autorevoli della letteratura per ragazzi parlano di musica ai più piccoli prendendo spunto dalla collezione di strumenti antichi dell'Accademia di Santa Cecilia.
Al centro ci sono le illustrazioni evocative di un pianoforte di Lucia Scuderi.
Nella playlist allegata, alle musiche originali di Orazio Sciortino - uno dei giovani compositori più autorevoli e pianista affermato sulla scena internazionale - si aggiunge la splendida lettura di Amanda Sandrelli voce narrante di questa delicata storia di amore e musica.

Come scrive lo stesso autore "Vagamente ispirata a una celebre canzone jazz, una storia d’amore, di musica e di coraggio. Come dice la canzone, c’è qualcuno che ha la chiave per aprire il mio cuore: quella chiave si chiama Dora."