domenica 24 dicembre 2017

Li chiamiamo LAVORETTI

Ogni anno è la stessa storia. La solita polemica.
Lo facciamo o non lo facciamo? Religioso o multiculturale? Lavoretto? Regalo di Natale? Oggetto fatto dall'adulto o dal bambino? Creato in serie oppure opera unica? Educhiamo al bello o all'espressione originale e personale? Usiamo materiali nuovi oppure riciclati?
Fermo restando che nessun docente, o educatore che sia, debba essere o sentirsi obbligato a fare, rimane la questione principale: cosa vuole il bambino? Di cosa ha bisogno?

Vi siete mai fermati a pensare l'impatto che avrà su di lui? Sulla sua vita, sulla sua giornata? E' essenziale pensare ad un'attività calibrata sulle competenze, sulle abilità e sulle necessità individuali e del gruppo. Chi siamo noi per valutare il bisogno di aiutare o di essere aiutato da un compagno o da un adulto? L'importante è che l'attività risulti stimolante e gratificante, non siete d'accordo?

Non esiste una regola unica che va bene per tutti. Come sempre quando ci sono di mezzo i bambini.

Non è detto, inoltre, che i progetti artistici dedicati alle ricorrenze e festività (cosiddetti "lavoretti") siano sempre l'esecuzione di un progetto altrui, e possono diventare occasione di studio, di algoritmi e procedure, e permettere ai bambini di eseguire in modo cooperativo, collaborativo con i compagni attività a volte impraticabili in autonomia.
Il lavoretto, per tanto, diventa strumento inclusivo!!!!
Ed i laboratori espressivi, artistici e creativi o di "libero arbitrio ed espressività" continueranno ad essere prediletti e mai sostituiti.
Basta insinuare che si tratti di un vile modo per mettersi in mostra!
Ai bambini piace, li mette di buon umore e permette loro di fare qualcosa di sentito, di preparare un regalo per mamma e papà, per sorprenderli e per ringraziarli di tutto quello che fanno per loro!
E, come dice la mia amica Lara, comunque nella vita, mentre è auspicabile il più possibile essere ideatori di progetti propri, ma siamo al tempo stesso, molto spesso, realizzatori di progetti altrui. Bisogna imparare entrambe le cose.

Sui social esistono gruppi di docenti ed appassionati dove è possibile trovare numerosissimi tutorial, spunti e condividere i proprio lavoro. Io stessa, sulla mia pagina ho condiviso 30 video-tutorial (non miei) al posto di un normale calendario dell'avvento. Putroppo in molti non apprezzano l'entusiasmo riposto nelle attività dei bambini e spesso ci viene detto che i nostri lavoretti trovano presto posto nell'immondizia.

Non sono i nostri lavoretti. Sono l'impegno, il lavoro, l'attenzione e dedizione dei vostri figli. Se vanno nel pattume abbiate la decenza di non farvi vedere!!!!


Il progetto misterioso

Bambini che ne dite se oggi giochiamo a scoprire qual è l'oggetto misterioso
Giochiamo????!!!! Sììììììì!!!!
Allora scrivo alla lavagna.

Per questo progetto ti occorreranno:
  • 9 bastoncini di legno da gelato
  • Un pezzo di scotch di carta
  • Tempera bianca e nera
  • Un pennello
  • Colla vinilica
  • Un fazzoletto di carta

A questo punto i bambini hanno iniziato a speculare e ipotizzare sul prodotto finale.
“Costruiamo un abaco?” “Si può fare una scala” “Un trenino?” “La bandiera della Juve, guarda!!!”

Devi allineare 7 bastoncini affiancando nel senso della dimensione più lunga e fermarli con il nastro adesivo a ¾ della lunghezza.

“Ma allora costruiamo di nuovo le figure geometriche!”“Maestra allora io prendo anche matita e righello!!!” “Buona idea.” “Io posso usare la calcolatrice?”

Qualcuno non riusciva a mantenere fermi i bastoncini, per cui ha chiesto aiuto al compagno vicino e chi, più veloce, ha pensato di fare da assistente a chi tardava a calcolare il punto per il nastro adesivo e a fermare i legnetti.

Dipingere la superficie maggiore con la tempera bianca, non esagerare con la quantità così si,aggiungerà presto e si potrà fare un’ulteriore passata.

“Maestra!!!! Non si asciuga!” “Posso usare un fazzoletto per non sporcare il banco?” “Non riesco ad aprire il tubetto!” “Il mio colore è secco!!” “Vieni vedere!!!” “Va bene così?” “Prova a coprire ogni spazio” “No, mi è caduto a terra, sul banco, sui pantaloni” “Ivan si è colorato comprato i capelli!!! IHIHIH” “Qual è la superficie maggiore?” “Sssst Tony, ti aiuto io appena ho finito”

Pulite bene le setole del pennello col fazzoletto e colorate la restante superficie e bastoncini rimanenti di nero badando bene ai movimenti del pennello e della mano perché rischiate di macchiare le parti bianche.

“Maestra perché è diventato grigio?” “Dove dobbiamo colorare?” “Uhhhhh se mettiamo i bastoncini di traverso sembra i sushi dei fumetti!!!” “Noooo ho macchiato tutto adesso cosa faccio?” “Non ti preoccupare, nel frattempo ne ho preparati alcuni con voi per averne di riserva.” (Normale amministrazione, in un sacchetto ne ho almeno 5 di riserva!)

Se vi sembrano asciutti e in controluce il colore nero risulta opaco procediamo ad incollare i bastoncini di traverso sulla giunzione del colore bianco e nero, cercando di coprire le imperfezioni.

“io lo so, io lo so, io lo so: è un pupazzo di neve col capello!!!!” “Yuppie allora è il lavoretto di Natale, vero” “Me lo posso portare a casa quando è pronto?” Posso fare gli occhi?” “Io voglio il naso” “Bambini avete proprio indovinato ma non lasciatevi prendere dall’entusiasmo ed invogliano prima i bastoni i di traverso”

Così, a carte scoperte i bambini sono esplosi in balletti e giravolte. Ho posizionato un banco al centro con nastri, lacci, bottoni, perline e lustrini, ritagli di stoffa e diversi naso di cartoncino a forma di carota già ritagliati. A piccoli gruppi hanno scelto i materiali per personalizzare il viso. E non è finita qui. Abbiamo creato delle mappe per visualizzare le fasi del progetto, creato una sorta di algoritmo misto (parole/disegni) cercando di risalire alle azioni indicate dell’insegnante per realizzare il pupazzo (e questo ha definito il tempo dedicato all’hour code di dicembre). Ciascuno ha inventato il nome del suo pupazzo e, in seguito, durante una sessione di scrittura creativa, creato dei versi dedicati. I bambini hanno provato a riprodurre il loro primo in pixel art e ricavato il codice. Ne abbiamo ricavato perfino un’attività sulla stima, l’arrotondamento e le espressioni aritmetiche.



Durante tutte la fasi di lavoro i bambini si sono impegnati, aiutati, stimolati a vicenda e, soprattutto divertiti….

Eccoli, li chiamiamo semplicemente i nostri LAVORETTI!!!


E il biglietto? Già… quello è un’altra lezione: Parafrasi, Geometria e Matematica, Tecnologia, ed. Ambientale, Arte e Immagine. Minimalista e d’effetto.






venerdì 15 dicembre 2017

CODING e PENSIERO COMPUTAZIONALE


Il coding è un termine informatico legato principalmente alla programmazione. Possiamo intenderlo come una nuova lingua che permette di “dialogare” con il computer per assegnargli dei compiti e dei comandi in modo semplice. Aiuta i più piccoli a pensare meglio e in modo creativo, stimola la loro curiosità attraverso quello che apparentemente può sembrare solo un gioco.

Il segreto sta tutto nel metodo: poca teoria e tanta pratica.

“Fare coding in classe” significa introdurre il pensiero computazionale in classe attraverso il coding (quindi il linguaggio informatico e non solo), usando attività varie intuitive e divertenti da proporre direttamente agli alunni.
- L'uso del computer non è obbligatorio!!!- 
Inoltre, on line, nei siti dedicati e sui social possiamo visionare centinaia di attività proposte in classe. Tantissimi blog di bravissimi insegnanti raccontano esperienze con bambini a scuola.
Sono tutte attività che promuovono il pensiero creativo e l'apertura a nuovi linguaggi come il coding e la robotica, che possono rivelarsi eccezionali strumenti inclusivi oltre che esperienze didatttiche altamente significative adattabili ed adattissime anche ai percorsi di passaggio da un grado di istruzione all'altro (progetti Continuità).

L’obiettivo non è formare una generazione di futuri programmatori, ma educare i più piccoli al pensiero computazionale, che è la capacità di risolvere problemi – anche complessi – applicando la logica, ragionando passo passo sulla strategia migliore per arrivare alla soluzione con un nuovo approccio oggi, un processo logico-creativo che consente di scomporre un problema complesso in diverse parti, per affrontarlo più semplicemente un pezzetto alla volta, così da risolvere il problema generale.
Molti docenti lamentano il calo degli apprendimenti e la fatica nell'ispirare i bambini nella risoluzione di problemi logico-matematici con più domande o più passaggi per raggiungere la soluzione e, con il coding, è possibile appunto creare un nuovo collegamento alla realtà dei bambini e ragazzi moderni.
Con il coding non imparano perciò solo a programmare, ma programmano per apprendere. Contemporaneamente si educano al pensiero creativo, per un suo risvolto pratico, portandoli ad essere soggetti attivi della tecnologia, senza doverla più solo subire.
E poi ha a che fare con la nostra quotidianità, con molti oggetti che utilizziamo abitualmente e che riteniamo ormai indispensabili. Smartphone, tablet, videogiochi, persino elettrodomestici come la lavatrice o il forno a microonde funzionano grazie a un codice informatico, a una sequenza ordinata di istruzioni.

Su internet troverete numerose piattaforme che insegnano a scrivere ed utilizzare il codice di programmazione. Ad esempio Code.org , utilissima per chi parte da zero, è la piattaforma ideale dove con giochi e video si impara a vincere le sfide e a risolvere i problemi: basterà leggere le istruzioni, osservare con attenzione i tranelli e ragionare sulla migliore soluzione per portare il vostro personaggio alla fine dei labirinti che vi verranno mostrati volta per volta. Qui troverete la modalità base chiamata “L'Ora del Codice”, che consiste nello svolgere solo un’ora di avviamento al “pensiero computazionale” e potrete svolgerla come una lezione tradizionale utilizzando carta e penna, oppure con delle lezioni tecnologiche con varie ambientazioni, come Star Wars, Minecraft, Frozen: scegliete quella che vi ispira di più!
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Così come la storia, l’inglese e l’italiano, secondo alcuni il “coding” è una materia fondamentale per le nuove generazioni di studenti. Anche per questo in Italia il Ministero dell’Istruzione (Miur) ha cominciato dal 2014, con il progetto “Programma il Futuro”, a sperimentare nelle scuole l’introduzione di lezioni di programmazione informatica. L’idea è quella di arrivare a sempre più studenti, per introdurli nel mondo di questo linguaggio. Alle scuole sono stati quindi dati alcuni semplici strumenti per fornire agli studenti i concetti base dell’informatica, attraverso il gioco e le attività di gruppo.
Il linguaggio informatico è universale e tutt'altro che freddo e impersonale, basti pensare ai mondi che è riuscita a generare l'informatica, alla creatività e alla fantasia dei programmatori che hanno regalato un nuovo modo di vivere la realtà… o ai progressi fatti anche in ambito didattico dovuti a software sempre più innovativi... Il pensiero computazionale può essere davvero per tutti, vero strumento di grande inclusione, soprattutto a scuola. Forse anche voi già lo utilizzate e non ne siete consapevoli…
Compagnie americane come Microsoft e SAP stanno scoprendo importanti valori aggiunti apportati dalle persone con autismo come la particolare attenzione ai dettagli, una predisposizione a svolgere lavori che vanno ripetuti nel tempo e una grande capacità nell'analisi di azioni ripetitive. Anche molte altre società di consulenza informatica decidono di collocare nel mondo del lavoro altre persone con diverse patologie e neurodiversità.
Abbiamo fatto coding ogni volta che abbiamo dato indicazioni specifiche per creare qualcosa e poi abbiamo lasciato sperimentare autonomamente e creativamente qualcuno... lo abbiamo certamente fatto dopo aver spiegato una tecnica artistico pittorica...
Quando leggiamo una immagine e ne elaboriamo consapevolmente i dettagli collegati tra di loro per identificarne la funzione... procedure utilizzate e meccanismi utili per affrontare e risolvere situazioni simili o analogh. Ogni volta che abbiamo cercato di creare un manufatto con più alunni contemporaneamente (dando istruzioni semplici e chiare per procedere in modo coordinato) oppure insegnando le coreografie di un canto o di un ballo.
Si deve pensare al coding come un nuovo linguaggio (al pari di L2) che permette di esprimere, divertendosi, la naturale tendenza che abbiamo a creare e a sviluppare nuovi percorsi in grado di renderci più semplici le cose. Con questo tipo di linguaggio sviluppiamo un nuovo modo di pensare e risolvere problemi e noi stessi, quando abbiamo la necessità di spiegare quale ragionamento abbiamo fatto per ottenere un risultato, dobbiamo sforzarci a formulare degli enunciati chiari e precisi al fine di essere compresi. Questo è possibile però solo nel caso in cui noi ci siamo resi consapevoli del procedimento utilizzato. E, come a scuola, questi procedimenti consapevoli possono essere trasmessi anche a attraverso linguaggi visuali (sottoforma di istruzioni grafiche) che poi vengono tradotte in linguaggio di programmazione e poi in linguaggio macchina e permettere così a tutti di poter creare qualsiasi cosa!
Linguaggio visuale –>  Linguaggio di programmazione –>  Linguaggio macchina
Questo procedimento ordinato e preciso si chiama algoritmo ed è il modo per esprimere al meglio il linguaggio. E qui si può far riflettere sull'importanza di formulare frasi semplici e corrette per evitare i fraintendimenti e cercare di non compiere errori poichè programmando male, parlando un linguaggio confuso, dando istruzioni errate, i nostri oggetti informatici potrebbero non capirci e rimarrebbero inattivi.
fonte: Miur, Code.org, Huffing post.
link di approfondimento: Robotiko Code.org  Programma Futuro CodeMooc Bee-bot Giunti.it 

giovedì 2 novembre 2017

Lo sbarco sulla Luna







E' difficile capire il perchè di tanta importanza oggi, ma l'Apollo 11 fu la missione spaziale che per prima portò gli uomini sulla Luna, gli statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin, il 20 luglio 1969. Con questa missione si concluse la corsa a chi riusciva per primo ad andare nello Spazio tra Stati Uniti e Unione Sovietica.

La prima passeggiata lunare fu trasmessa in diretta televisiva mondiale, rimase nella Storia l'affermazione dell'allora presidente statunitense : "...questo paese deve impegnarsi a realizzare l'obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo sulla Terra".

Armstrong fu il primo a mettere piede sul suolo lunare, solo sei ore più tardi dell'allunaggio (cioè la vera e propria discesa sulla superficie lunare), e trascorse due ore e mezza al di fuori della navicella, Aldrin poco meno. Insieme raccolsero 21,5 kg di materiale lunare che riportarono sulla Terra. Un terzo membro della missione, Michael Collins, rimase nel modulo di Comando della Navicella Spaziale su cui viaggiarono gli astronauti. La missione terminò il 24 luglio, con l'ammaraggio (cioè l'atterraggio in acqua) nell'Oceano Pacifico.

Di seguito troverai una mappa utile per studiare. Salva nella cartella Terra come spiegato precedentemente.


 Stampa il mini-book origami delle fasi lunari per memorizzare la terminologia in inglese.


Se l'argomento LUNA ti incuriosisce e ti appassiona segui questi → LINK1LINK2 per approfondire ulteriormente le notizie che ti ho già scritto in questo post.

domenica 22 ottobre 2017

Le cornicette

Le cornicette, chiamate anche greche o ritmi, rappresentano disegni geometrici proposti in sequenza, alcuni molto semplici, altri più complessi, che i bambini devono riprodurre in modo corretto seguendo un determinato ritmo, di solito su un foglio quadrettato.

Non si tratta semplicemente di un metodo allegro per decorare i quaderni, abbellire le pagine o separare i diversi tipi di esercizi, ma anche di un strumento semplice e divertente per permette agli alunni di esercitarsi con la manualità, di dare maggiore precisione al tratto, di usare con più sicurezza la matita: un’attività, quindi, non solo ludica, ma anche stimolante e appagante.

Per riprodurre una o più cornicette un bambino deve mettere in campo abilità differenti, quali contare i quadretti, ripetere la stessa figura più volte in modo preciso, tracciare linee con o senza righello, contare il numero delle trame disegnate e infine colorarle seguendo una certa sequenza; in questo modo vengono potenziate le abilità aritmetiche, la capacità di orientarsi nello spazio, così come le competenze topologiche e geometriche che saranno utili per tutto il percorso scolastico e nella vita stessa.

Questo tipo di attività, inoltre, induce il bambino ad esercitare concentrazione e pazienza: disegnare e colorare cornicette richiede tempo e attenzione, senza contare che in tal modo i bambini imparano fin da subito a svolgere un vero e proprio compito in totale autonomia.

Le cornicette possono essere usate anche come possibile soluzione nei momenti vuoti (dette attività salvatempo) tra un’attività e l’altra, quando ad esempio i bambini hanno tempi di lavoro molto diversi; in questo modo ogni alunno può lavorare seguendo i propri ritmi, ritrovando la serenità e la concentrazione necessarie per stare bene in classe con i compagni. Difatti sono molto incentivati dai nuovi metodi a larga diffusione (es. Piastrellamenti del Metodo Analogico).

Un ottimo suggerimento sarebbe di disporre di diverse schede plastificate da usare come archivio da cui ogni bambino può attingere liberamente ed in autonomia.

Clicca → Link 1 e Link 2  per le schede operative, con proposte di cornicette a vari livelli di difficoltà, pronte per essere scaricate e stampate, e di seguito il Breve decalogo delle cornicette (utile da proporre a colleghi e genitori per chiarire il perchè di tanta passione):




venerdì 20 ottobre 2017

Il Sistema Solare


Anche per l'approfondimento sul Sistema Solare puoi salvare la pagina sintetizzata e mappa sul tuo PC. Se lo ritieni utile puoi stampare per avere sempre a portata di mano.


Sai che, da pochi giorni, anche Google ha attivato un servizio per viaggiare nello spazio senza muovere un dito da casa?  Decine di pianeti e lune del nostro Sistema Solare sono visibili dal tuo schermo collegandoti → Qui su Google Pianeti.
Per ogni corpo celeste ci sono annotazioni che segnalano crateri, alture, depressioni e le altre principali caratteristiche del paesaggio.
La versione spaziale di Google Maps è stata realizzata mettendo insieme centinaia di migliaia di fotografie, scattate in questi anni dalle sonde della NASA e dai telescopi. Ogni corpo celeste è quindi il collage di migliaia di immagini diverse, combinate insieme per rendere il più fedele e realistica possibile ogni ricostruzione.


Di seguito potrai vedere un video pubblicato dall'ESA (l'agenzia spaziale europea) per bambini. (Il link è collegato alla piattaforma di Youtube).


Adesso prova a seguire un bellissimo itinerario didattico scientifico per approfondire e testare le tue conoscenze.

Clicca qui → Link 1 

Qualche immagine da stampare e colorare per creare il tuo personalissimo modellino di Sistema Solare.





E segnalibri da stampare e plastificare.













 

venerdì 6 ottobre 2017

Anche io!!!

Esperienza in classe con attività per il superamento degli stereotipi di genere a scuola.

Il MIUR chiede esplicitamente di insegnare consapevolmente il rispetto di genere con azioni progettate e inserite nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa. E questo progetto risulta quindi essere pienamente in linea con quanto previsto e raccomandato, come indicato dal comma 16 della legge 107, un insegnamento trasversale per un’educazione alle pari opportunità e alla lotta alle discriminazioni, tutte, a partire da quella di genere. Anche come forma di prevenzione della violenza.
Stiano tranquille le famiglie perché quel che facciamo a scuola sarà d’ispirazione ai loro figli, ai loro nipoti ed al Paese intero.
Stiamo lavorando duramente per costruire un’Italia civile, rispettosa delle differenze e libera nella responsabilità.
Ci teniamo affinchè apprezzino il piacere di condividere i compiti familiari con mamme e papà; che trascorrano il tempo (prezioso) coi nonni e frequentino altri bambini al parco.
Insegniamo ancora ai maschietti come rispettare le femminucce senza dimenticare il fascino della galanteria ed alle femminucce come farsi rispettare con garbo!

Come base di quasi ogni attività in classe abbiamo attivato la nostra discussione libera, con la pratica già collaudata del circle time (se vuoi saperne di più clicca→ qui), e abbiamo raccolto le osservazioni e le esperienze dei bambini relative ai pregiudizi di genere. In realtà la posizione della donna è stata sempre al centro di molte discussioni in passato: i giochi che piacciono ai maschi e alle femmine, l'amicizia dal punto di vista delle femmine e dei maschi, i compiti domestici, ecc. ecc.
Molti bambini (per fortuna) avevano fatto tesoro delle esperienze ed informazioni carpite negli anni precedenti durante le discussioni, i chiarimenti durante il tempo-gioco a scuola, lezione di storia, ora di religione, palestra...
Di fatto siamo approdati ad un argomento molto interessante relativo alle professioni, visto che a scuola c'è una forte presenza femminile. Nonostante fossero abbastanza avviati e padroni della conversazione ci siamo accorti che qualche barriera andava ancora abbattuta e così abbiamo pensato di avviare due laboratori interessanti e divertenti.

ATTIVITA' 1 - GIOCO A SQUADRE (cooperative learning)
I bambini sono stati divisi in gruppi equilibrati ma disomogenei per abilità e competenze acquisite. Ho raccolto le foto di 40 personaggi (maschili e femminili) più o meno famosi che esercitano la stessa professione due a due (maschio e femmina) e preparato 20 fumetti (le nuvolette con le frasi) da abbinare ai personaggi. Naturalmente, una volta abbinate le frasi, restano fuori la metà dei personaggi, il conduttore guiderà i bambini all'abbinamento dei restanti attraverso la rivelazione di dettagli della loro vita che saranno svelati di volta in volta. La conclusione del laboratorio avviene con una discussione guidata verso il superamento del pregiudizio di genere verso le attività svolte dagli adulti in famiglia e in campo professionale. Questa attività dovrebbe attivare dei processi in funzione di una mentalità di crescita più serena e più aperta rispetto alle possibilità che la vita ci riserva.  In fine sono stati creati dei poster motivazionali dai gruppi dal posizionare alle pareti a memoria dell'attività svolta insieme.







ATTIVITA' 2 - ROLE PLAYING
Abbiamo identificato assieme ai bambini 5 fiabe in cui la protagonista (di solito femmina) finisce nei guai e viene salvata da un principe (ovviamente maschio) e abbiamo chiesto ai bambini di stravolgerle e metterle in scena in modo che il finale vedesse il principe salvato dalla principessa in questione.
Queste le fiabe scelte: Biancaneve, Cenerentola, la Bella addormentata, Rapunzel, la Sirenetta.
Tenete presente che le fiabe a cui ci riferiamo sono quelle un po' riviste nei film di Walt Disney.
Il role-play è un particolare tipo di esercitazione che richiede ai partecipanti di svolgere il ruolo di “attori” e di rappresentare alcuni ruoli particolari in interazione tra loro, mentre altri partecipanti fungono da “osservatori” dei contenuti e dei processi che la rappresentazione manifesta. E’ in pratica una rappresentazione improvvisata e quasi teatrale di una scena simile a quello che potrebbe accadere nella vita. Si dà ai partecipanti l’opportunità di riesaminare il proprio comportamento, di esercitarsi e sperimentare nuovi atteggiamenti, di enfatizzare differenti punti di vista e di ricevere un feedback sul proprio comportamento.
Il role-play mira proprio a rendere i partecipanti consapevoli dei propri atteggiamenti, evidenzia i sentimenti e i vissuti sottesi alla situazione creata e rinvia alla dimensione soggettiva, alle modalità di proporsi nella relazione e nella comunicazione.
Le caratteristiche di questo metodo forniscono molteplici stimoli all’apprendimento attraverso l’imitazione e l’azione, attraverso l’osservazione del comportamento degli altri e i commenti ricevuti sul proprio, attraverso l’analisi dell’intero processo.
Se volete approfondire il discorso sul Role Playing potete seguire questi link  link 1link 2 



Le Origini dell'Universo - Lezione blog 2

Di seguito troverai gli approfondimenti, disegni e materiali utili allo studio relativi all'Universo e le sue origini. Ti invito ad aprire ogni singolo materiale, di visionare il video molto interessante e di salvare quello che riesci nella cartella di riferimento come fatto la prima volta.

 Questo è un video collegato a Youtube (sito di condivisione di video di ogni tipo).






Per aiutarti a studiare ho preparato un pagina facilitata, ben organizzata in paragrafi e con già evidenziato con il "testo in grassetto" (le parole più scure).



E una mappa/disegno da colorare per fissare bene a mente le informazioni anche sotto forma di immagini.

In seguito aggiungerò altri materiali.

venerdì 29 settembre 2017

Mindfulness per bambini e non solo...





Mindfulness perchè? Mindfulness cos'è?
E' portare l’attenzione al momento presente, momento per momento,
intenzionalmente e senza giudicare. Ma con i bambini più piccoli
sarebbe più semplice una definizione meno complessa come: prestare
attenzione ai propri pensieri, sentire le emozioni, come sono nel
corpo, ascoltare ogni suono (ed ogni silenzio), riuscire a creare
immagini attraverso racconti e visualizzazioni guidate. Ecco, coltivare
un rapporto centrale con se stessi permette ai piccoli di scoprire che
le cose più importanti accadono dentro di noi: le emozioni sono il
motore più forte della vita, sosteniamo i nostri figli nell'imparare a
ascoltarle. La mindfulness li aiuta a non scordarsi di sé, a non perdersi
tra le mille sollecitazioni della routine quotidiana, come facciamo noi
adulti che diamo la priorità alle cose da fare, rispetto al sentire. Che
dimentichiamo troppo spesso di connetterci con noi stessi, prima che
con le tecnologia». Nel settore educativo si vanno sempre più
diffondendo ricerche che mostrano numerosi vantaggi nel
potenziamento cognitivo dei bambini e degli adolescenti. In primo
luogo, la consapevolezza migliora la memoria, “ i bambini spesso
dimenticano le cose semplicemente perché non fanno attenzione…
potranno ricordare le cose meglio se sviluppano la modalità
dell’essere, attraverso la consapevolezza di se, che può aiutare sia
nell’apprendimento che nello sport” (Fontana & Slack, 1997). In
secondo luogo migliora l’attenzione (molto utile nei bambini iperattivi
e disattenti o con ADHD) e favorisce l’autocontrollo e l’autonomia,
importante per ridurre l’aggressività. La pratica della mindfulness può
essere utile anche per i bambini che sono aggressivi, in quanto
diventando più consapevoli di sé e concentrandosi su se stessi,
impareranno come funziona la mente e il loro processo di pensiero,
promuovendo una maggiore consapevolezza delle proprie esperienze
del mondo (Fontana & Slack, 1997).
Con i miei alunni di classe terza abbiamo iniziato il nostro percorso usando il testo "Calmo e tranquillo come una ranocchia" (che è corredato di cd audio), e via via abbiamo adattato gli interventi calibrando tempi, storie e musiche secondo le nostre esigenze. Lo stiamo portando avanti tutt'oggi con pratiche di ascolto, rilassamento e stretching in palestra.

Io l'ho acquistato on line a questo indirizzo→ clicca qui

sabato 23 settembre 2017

Scegli la Salute per un'Infanzia a Colori


 Il programma e le Life Skills

Nell'ambito del Protocollo d'intesa tra MIUR e Ministero della Salute, siglato il 27/03/2015 si promuove una collaborazione interistituzionale per la tutela e promozione della salute e del benessere psico-fisico di bambini, alunni e studenti, e del personale scolastico, nasce il programma Regionale Emilia Romagna "Scegli la Salute per un'Infanzia a Colori" di cui il nostro istituto è capofila.
Tutti gli insegnanti delle scuole dell'infanzia e della scuola primaria hanno definito obiettivi trasversali per lo sviluppo di competenze chiave in termini di cittadinanza, salute e benessere in una progettazione integrata (scuola-ausl).
Si tratta un programma triennale al quale abbiamo aderito con convinzione per mettere in linea tutti quegli interventi che promuovono la Salute ed individuando obiettivi di innalzamento dei livelli d'istruzione e di benessere come coadiuvante in un ambiente che promuove apprendimento.
Ciò ci ha portato a prendere in seria considerazione le life skills per acquisire competenze di apprendimento informali nell'ambito dell'apprendimento formale e divenire cittadini del domani.
Le life skills possono essere definite come quelle abilità che mettono in grado un individuo di adottare strategie efficaci per affrontare i diversi problemi della vita quotidiana (WHO, 1993). Le competenze chiave e life skills contribuiscono in modo fondamentale alla costruzione della resilienza. Ragazzi e ragazze in buona salute e che si trovano bene a scuola imparano meglio; ragazzi e ragazze che frequentano la scuola e sono inseriti in un processo di apprendimento positivo hanno migliori opportunità di salute.
Ad oggi ogni gruppo classe, ogni sezione sta portando a termine interventi mirati a raggiungere questi obiettivi, insegnanti e genitori hanno partecipato (e continueranno a partecipare) a corsi di formazione. Abbiamo organizzato iniziative atte ad incentivare soprattutto sana alimentazione, consapevolezza di sé e il movimento...
La Buona Scuola la fa chi ci tiene al benessere dei nostri bambini e spende tempo ed energie anche senza essere incentivati... La Buona Scuola la fanno i bambini, gli insegnanti, il personale scolastico e soprattutto i genitori che partecipano e collaborano attivamente al percorso formativo ed alla crescita personale dei bambini/ragazzi.
La Buona Scuola la fa chi ci crede.

Abbiamo un redatto un Programma di adesione al progetto e lo abbiamo inserito all'interno del nostro PTOF. (Se lo volete leggere lo trovate→ QUI)

Se volete approfondire e/o aderire al programma vi consiglio di leggere→ QUI

Queste sono le etichette che ho creato per organizzare il mio lavoro relativo al programma.
Le userò per identificare al volo il materiale per docenti e bambini. Siete liberi si salvarle ed usarle a vostra volta. Basta cliccare col tasto destro del mouse e scegliere "salva con nome..." per scegliere la destinazione e stamparle su fogli A4 adesivi.
 




venerdì 22 settembre 2017

Come creare un archivio utile - Lezione blog 1

Di seguito sono riportate le risorse a sostegno dell'apprendimento relative al Sistema Solare.
In questa prima lezione provvederemo a creare un archivio ben organizzato dei materiali di Scienze. E' importante imparare a mettere in ordine i propri materiali per poterli facilmente ritrovare quando ti servono.
Ho pensato di aiutarti con un passo-passo (percorso che ti accompagna in ogni procedura attraverso singoli passaggi) per permetterti di creare da solo il tuo archivio e riuscire anche a casa a ritrovare il modo in cui abbiamo lavorato insieme in classe.

Procedi in questo modo.
1. Crea nella tua memoria USB (chiavetta) una cartella con il nome Scienze2017.
2. Crea una sotto-cartella con il nome SistemaSolare.
3. Crea altre sotto-cartelle in SistemaSolare con il nome Immagini, TestiFacilitati, Mappe, MaterialiUtili, Verifiche.


Adesso chiedi all'insegnante (o ai genitori) di controllare se hai effettuato i primi passaggi regolarmente.
Se è tutto ok vai avanti.
Di seguito sono riportate delle immagini che puoi salvare sulla tua chiavetta. Se seguirai correttamente le istruzioni riuscirai a salvarle al posto giusto sulla tua chiavetta.
Pronti per il Lancio? ☺

1. Clicca sul disegno col tasto sx (sinistro) del mouse per ingrandirla e vedere se la qualità dell'immagine è accettabile per te. Verrà messa in evidenza su uno sfondo nero.

2. Posizionati con la freccetta (il puntatore del mouse) sull'immagine e clicca col tasto ds (destro), scegli dalla tendina il comando "salva immagine con nome..." per memorizzarla sulla chiavetta.


3. Si aprirà una finestra di dialogo che ti permetterà di scegliere in quale cartella salvare l'immagine. Cerca la tua chiavetta tra le opzioni e segui il percorso col doppio-clic sx: Scienze2017→SistemaSolare→Immagini e dai la conferma con un clic sx su Salva.

A questo punto devi accertarti di aver memorizzato il disegno al posto giusto.
Chiudi tutte le finestre e cerca il tuo file sulla tua chiavetta.

Sei riuscito nella tua impresa?
Ti senti pronto per eseguire un secondo passaggio?

Ho trovato in rete (rete internet) un materiale molto interessante condiviso da un sito che promuove la diffusione delle conoscenze scientifiche per ragazzi. L'Istituto Nazionale di Astrofisica ha creato un percorso didattico-divulgativo diviso per argomenti su Stelle, Galassie e Sistema Solare.
Il materiale è in formato PDF (un formato riconosciuto da quasi tutti i computer, si tratta di pagine costruite in modo da essere direttamente stampate) e può essere utilizzato per approfondire gli argomenti o essere stampato per creare un interessante libretto a tema.
Di volta in volta ti chiedero di salvare il materiale.
Seguendo le modalità usate per salvare l'immagine, prova a seguire l'indirizzo indicato e salvare la prima parte del materiale che ti ho appena presentato.

1. Posiziona la freccetta sul testo sottolineato che cambia colore e clicca una volta. Si aprirà il materiale in una nuova scheda del tuo browser (il programma che ti permette di navigare in rete).

Le Stelle - 1° puntata


2. Per visionare il contenuto puoi scorrere la pagina e leggere. Se vuoi salvare il materiale sulla tua chiavetta potrai leggerlo con calma quando vuoi.
Per salvare devi aprire la finestra di dialogo cliccando in alto a destra e cercare il percorso come prima. Salva nella cartella MaterialiUtili.


Adesso fai una verifica dei materiali salvati.
Come ti è sembrata la prima lezione? Ti è piaciuta?
Credi di poterla rifare a casa da solo?

lunedì 11 settembre 2017

Il viaggio del Cibo.

In sede preparazione del materiale utile in classe, ho pensato di preparare del materiale speciale da mettere a disposizione di alunni, famiglie ed insegnanti a sostegno dei percorsi personalizzati di scienze. Consiglio di salvare il materiale in apposite cartelle di archiviazione ben denominate ed organizzate al fine di ritrovarlo facilmente all'occorrenza e di predisporre le stampe a colori da affiancare ai libri di testo adottati dagli insegnanti di classe.

Il materiale è stato preparato con esemplificazione del testo








mappe




e verifica finale con risposta multipla.