mercoledì 27 marzo 2019

In cerca di un posto dove sentirsi al sicuro - Anche Superman era un rifugiato

Che cosa vuol dire sentirsi al sicuro? Tutti noi abbiamo una casa dove stare al caldo e sentirsi protetti, cibo, lavoro, abbiamo tutto per poter stare tranquilli. Ma in questo stesso momento molte persone scappano dal proprio paese per cercare protezione in un altro, dove ricostruire una vita, ripartire da zero. Queste persone sono definite rifugiate.

Rifugiato è il “cittadino straniero il quale, per il timore fondato di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o opinione politica, si trova fuori dal territorio del Paese di cui ha la cittadinanza e non può o, a causa di tale timore, non vuole avvalersi della protezione di tale Paese, oppure apolide che si trova fuori dal territorio nel quale aveva precedentemente la dimora abituale per le stesse ragioni succitate e non può o, a causa di siffatto timore, non vuole farvi ritorno” (art. 2 del D.Lgs. n. 251/2007).

In realtà, quella del profugo è una condizione nata con la storia dell’uomo, si riferisce a chi lascia la propria casa a causa di guerre (rifugiati di guerra), invasioni, rivolte, povertà (profughi economici), catastrofi naturali (sempre più spesso definiti profughi o anche rifugiati ambientali o climatici, anche se non possono essere definiti “rifugiati” da un punto di vista giuridico).

L’Unhcr, l'Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, riconosce come rifugiati coloro che rientrano nei criteri stabiliti dal loro statuto, e quindi titolari della protezione che l’agenzia Onu può offrirgli. Ma il riconoscimento dello status di rifugiato da parte di un paese membro della convenzione di Ginevra del 1951 non è cosa così semplice.

La protezione internazionale dei rifugiati costituisce il suo nucleo principale.
Collabora con i governi ospitanti per tutelare i diritti umani fondamentali dei rifugiati ed adotta tutte le misure necessarie al fine di fornire assistenza durante l’intero iter della protezione internazionale: dall’impedire che le persone siano rimpatriate in un Paese dove abbiano motivo di temere persecuzioni, alla richiesta d’asilo, dall’ottenimento dello status di rifugiato, fino al raggiungimento di soluzioni durevoli nel tempo (rimpatrio volontario, integrazione all’interno dei Paesi ospitanti o reinsediamento in un Paese terzo).

Secondo  l’Unhcr nel mondo ci sono 68,5 milioni di rifugiati. Persone che sono state costrette a scappare per colpa di guerre, violenze e persecuzioni. Queste sono le cifre record e a peggiorare la situazione sono state soprattutto la crisi nella Repubblica Democratica del Congo, la guerra in Sud Sudan e la fuga in Bangladesh dei rifugiati rohingya.

Delle 68,5 milioni di persone in fuga,16,2 milioni hanno lasciato la propria abitazione nel 2017 per la prima volta o ripetutamente. Detto in altri termini: sono scappate 44.500 persona al giorno, una ogni due secondi.

Purtroppo in molti paesi il riconoscimento dello status di rifugiato non solo non garantisce alcuna protezione ma non viene neppure ritenuto documento valido per soggiornare temporaneamente. Molti di questi disperati sono rifugiati e quindi soggetti ai quali dovrebbe essere riconosciuta protezione internazionale.


Anche Superman era un rifugiato
AAVV - Il Battello a Vapore
Pagine: 192 - Prezzo: 12,00 euro
Età di lettura: da 8 anni

In questo libro dodici bravissimi autori e dodici talentuosi illustratori hanno raccolto la sfida di UNHCR e hanno dato vita a dodici racconti brevi, scritti con altrettanti stili letterari, in cui si intrecciano storie di rifugiati di oggi e di ieri, vite parallele a confronto accomunate da un sogno, testimonianze dirette di persone che hanno subito perdite ed ingiustizie a causa della guerra, che hanno lasciato tutto in cerca di un mondo migliore, in cerca di un nuovo inizio.

Tante storie toccanti come quella di Ahmad, che combatte l’odio solo ballando, che si è esibito tra le rovine della sua città e ciò gli ha aperto una via di fuga verso la libertà.
Alaa, travolto dalla nostalgia per sua terra, la sua famiglia, i suoi amici lontani, suona il suo violino per le strade di un paese che non sente suo.
Mohamed che ha intrapreso una fuga durata più di tre anni per trovare alla fine un posto in cui stare e incontrare l’arte con cui ritrarre e ricordare le persone che lo hanno incontrato.
Rose che amava correre a piedi nudi senza fermarsi mai ed Emi la poetessa talentuosa.
La terribile storia di Mercy in fuga da un’unione combinata e di Abdalla con i suoi dipinti a rovescio, dove personaggi potenti prendono il posto della povera gente.
Abdullahi che è arrivato in Italia dopo un lungo e pericoloso viaggio durato 7 mesi ed Amani che fugge per essere finalmente libera di essere se stessa.
Le storie dei ragazzi di “Diamo rifugio ai talenti” e la scatola magica di Dagmawi, in cui conservare i colori del mondo, le facce e le storie che nessuno vuole raccontare.
Tareke nei panni di un supereroe e la testimonianza di Alidad Shiri di come il migrante debba sopportare la fame e la sete, affrontare angherie di ogni genere per diventare un rifugiato col rischio di essere rifiutato e rispedito al mittente come un pacco indesiderato.

“Questo libro è stato pensato per permettere alle ragazze e ai ragazzi di formulare una propria opinione su che cosa significhi essere rifugiati, basandosi su storie vere”, commenta Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa.  “Il linguaggio diretto e coinvolgente delle storie raccontate consente loro di capire meglio le esperienze vissute anche da persone della loro stessa età, in maniera creativa e libera da pregiudizi e stereotipi. Ci auguriamo che in questo modo il libro possa diventare uno strumento fondamentale per la diffusione della cultura dell’accoglienza, coinvolgendo indirettamente anche le famiglie e gli insegnanti dei giovani lettori e la società nel suo insieme”.
Un libro che è anche un’importante occasione per un confronto con i giovani su temi di estremi di attualità come inclusione, diversità, ascolto, accoglienza, migrazione.

Non è sempre necessario comprendere le ragioni dei conflitti che obbligano le genti a scappare verso porti sicuri e che generano continui flussi migratori, quanto la capacità di agire dei governi per affrontare necessità derivanti dall’accoglienza di esseri umani che comunque determineranno cambiamenti all’interno dei nostri schemi sociali.

Non meno importante, per ogni copia del libro 1 euro è devoluto in favore delle attività di UNHCR.

Nessun commento:

Posta un commento