martedì 20 novembre 2018

Nel cuore dei gabbiani - Baldassarri Guido - Giunti


Il giovane Larus, il "Gabbiano del dio Nettuno" come lo chiamano i pescatori di Baia Sopita, è l'unico in grado di volare nella tempesta. Aveva cominciato a volare molto presto e il suo divertimento preferito era rimanere immobile, sospeso in aria, controvento.
Da molti anni lo stormo che popolava la scogliera non c'era più, volati via, e solo Larus e i suoi genitori sono rimasti.
Un giorno Laurus si imbatte in un sentimento mai provato, la noia, "La noia è come un vuoto d'aria improvviso" aveva sentito dire da suo nonno, "Sei lì che voli tranquillo per i fatti tuoi, e all'improvviso il cielo ti manca sotto le ali, non ti sostiene più, ti senti cadere".
Il giovane gabbiano decide perciò di partire anche lui dalla scogliera, per dirigersi a Nord Est, desideroso di conoscere, superare i propri limiti e scoprire nuovi orizzonti, di soddisfare le sue domande.
Affronterà un lungo viaggio dove troverà le risposte, ma altre ancora più importanti si presenteranno, forse quelle più importanti, quelle che ci accompagnano nella vita, ci fanno rimanere curiosi e sempre pronti a nuovi voli.

Questo bellissimo romanzo per ragazzi è adatto a partire dai 9 anni.
Quasi un libro da grandi, corredato di bellissime e delicate illustrazioni.
La trama segue un andamento logico e mantiene vivo l'interesse attraverso le diverse ambientazioni agevolando una lettura scorrevole. Il viaggio di questo gabbiano come metafora della crescita dei nostri ragazzi, che si sentono già pronti per spiccare il volo, ma che possono contare sul fatto di avere un posto, una famiglia, da cui tornare.
Maestra Consuelo


  
 


venerdì 9 novembre 2018

Le più belle collane di libri per bambini e ragazzi (1) - Il Battello a Vapore



Il Battello a Vapore (Edizioni Piemme) offre un catalogo enorme di libri di narrativa adatti a un pubblico di lettori dai 3 ai 13 anni. E' di fatti il marchio di riferimento per genitori e insegnanti impegnati nella diffusione dell’amore per la lettura. La proposta editoriale si è diversificata e arricchita nel corso degli anni. Tanti titoli sono facilmente reperibili in ogni punto vendita, librerie e catene di grande distribuzione, e vengono scelti spesso come idea regalo per piccoli lettori.
Parliamo di libri di qualità, scritti dai più importanti autori italiani per ragazzi.
Si è guadagnata la presenza nella gran parte delle sedi scolastiche grazie a diverse iniziative concrete rivolte ai docenti.
Sul sito si trovano tutte le nuove pubblicazioni, il ricco catalogo suddiviso per fasce d’età e per collane e il blog “Scelti per voi” che offre una selezione di libri consigliati.

http://www.battelloavapore.it/




LeggendoLeggendo è il loro sito dedicato alla scuola pensato per proporre, diffondere, condividere le attività sulla lettura a scuola, uno spazio a disposizione delle scuole per far circolare liberamente le idee sull’educazione alla lettura a scuola.

Negli anni il sito si è arricchito di proposte e materiali pubblicati dal Battello a Vapore e dai docenti iscritti, che sono ormai decine di migliaia!
Percorsi di approfondimento su singoli titoli, attività a carattere ludico e creativo e spunti per riflettere con gli studenti. 

http://www.leggendoleggendo.it/





Su https://www.mostridigentilezza.it/ trovi tantissime idee, spunti e materiali per partire alla scoperta del potere della gentilezza, a scuola o in famiglia, e preparare tante attività per celebrare la Settimana della Gentilezza, dal 6 al 13 novembre 2018.
Mostri di Gentilezza è un’iniziativa destinata a ragazzi, genitori, nonni e insegnanti con un unico grande obiettivo: rendere il mondo migliore, un gesto per volta! La gentilezza inizia con piccoli gesti quotidiani, da vivere anche a casa. Educare è un compito da veri Mostri di Gentilezza e Geronimo Stilton ti aiuta con tante idee per giocare insieme!
In una sezione dedicata è possibile iscriversi ad un concorso con la propria famiglia e la propria classe e vincere tanti libri di Geronimo Stilton. Io partecipo e tu??

Concorso per famiglie con tanti materiali da scaricare 

Concorso per la scuola con tanti materiali da scaricare

Inoltre è possibile scaricare gratuitamente il piccolo libro della Gentilezza di Geronimo Stilton dopo essersi registrati.



martedì 6 novembre 2018

Aiuto! Mamma e papà si sono lasciati.

In italia sono quasi 100 mila i minorenni con genitori separati o divorziati.
I genitori si lasciano spesso tra litigi e discussioni e a pagare l'incapacità di mediare degli adulti sono i figli. Non esistono istruzioni precise perché i figli non vengano travolti e stravolti nelle “guerre” degli adulti e ritrovarsi inermi in terreni fatti di scontri e ricatti. Avrebbero piuttosto bisogno di mantenere gli affetti coltivati negli anni e costruire sane ed equilibrate relazioni sociali e familiari, di essere amati ed ascoltati, di prendere parte alle decisioni che li riguardano e di non subire repentini cambiamenti delle loro routine e condizioni economiche dovuti alle scelte dei loro genitori. Per questi ed altri motivi nasce in Italia la Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori.
Dieci punti fermi che individuano altrettanti diritti di bambini e ragazzi alle prese con un percorso che parte dalla decisione dei genitori di separarsi.
Il documento promuove la centralità dei figli proprio nel momento della crisi della coppia: «I genitori, pur se separati, non smettono di essere genitori».
Un decalogo di buone intenzioni, complesse. Difficili da garantire, tra rispetto e autonomia dei figli,  anche per le coppie che vivono d’amore e d’accordo. Un primo passo, un obiettivo per la serenità delle nuove generazioni.
A presentarla l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza Filomena Albano: «Abbiamo posto al centro il punto di vista dei figli di chi si separa» dice la Garante Albano.«I bambini e i ragazzi - riassume Filomena Albano - hanno diritto a preservare le relazioni familiari, a non esser separati dai genitori,
a mantenere rapporti regolari e frequenti con ciascuno di essi e, soprattutto, a essere ascoltati sulle questioni che li riguardano».
I principi fondanti della Carta sono ispirati alla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. E il documento assume un peso straordinario nello scenario dell’assegnazione dell’affido condiviso.
Bambini con le ruote - Ovvero sopravvivere alla separazione
                Autori, curatori: Annamaria Gozzi - Pina Tromellini
                Età di lettura: 6-10 anni
                Collana: I libri del filo invisibile
Luca ha otto anni e vive con il papà e la mamma finchè i genitori decidono di separarsi. Già così è dura per lui, ma tutto si complica ancora di più quando i genitori scelgono l’affido condiviso. E così Luca diventa un bambino con le ruote, in continuo spostamento tra la casa delpapà e quella della mamma... e poi c’è anche quella della nonna!
Non è facile per lui, tra i genitori che continuano a litigare, la difficoltà a spiegare agli amici che lui ha due case... finchè in classe non arriva Omar, un altro bambino con le ruote, nel suo caso però è la sua casa ad avere le ruote poichè è figlio di giostrai e vive in un carrozzone.
E la storia si dipana nel raccontare l’amicizia tra i bambini che confrontano i loro mondi e lo sguardo a volte un po’ razzista dei grandi; e Luca scopre che può fare in modo che i genitori ascoltino un po’ anche lui.

LA CARTA DEI DIRITTI DEI FIGLI NELLA SEPARAZIONE DEI GENITORI

    I figli hanno il diritto di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti.
I figli hanno il diritto di essere liberi di continuare a voler bene ad entrambi i genitori, hanno il diritto di manifestare il loro amore senza paura di ferire o di offendere l’uno o l’altro. I figli hanno il diritto di conservare intatti i loro affetti, di restare uniti ai fratelli, di mantenere inalterata la relazione con i nonni, di continuare a frequentare i parenti di entrambi i rami genitoriali e gli amici.
L’amore non si misura con il tempo ma con la cura e l’attenzione.

    I figli hanno il diritto di continuare ad essere figli e di vivere la loro età.
I figli hanno il diritto alla spensieratezza e alla leggerezza, hanno il diritto di non essere travolti dalla sofferenza degli adulti. I figli hanno il diritto di non essere trattati come adulti, di non diventare i confidenti o gli amici dei loro genitori, di non doverli sostenere o consolare. I figli hanno il diritto di sentirsi protetti e rassicurati, confortati e sostenuti dai loro genitori nell’affrontare i cambiamenti della separazione

    I figli hanno il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione dei genitori.
I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nella decisione della separazione e di essere informati da entrambi i genitori, in modo adeguato alla loro età e maturità, senza essere caricati di responsabilità o colpe, senza essere messi a conoscenza di informazioni che possano influenzare negativamente il rapporto con uno o entrambi i genitori. Hanno il diritto di non subire la separazione come un fulmine, né di essere inondati dalle incertezze e dalle emozioni dei genitori. Hanno il diritto di essere accompagnati dai genitori a comprendere e a vivere il passaggio ad una nuova fase familiare.

    I figli hanno il diritto di essere ascoltati e di esprimere i loro sentimenti.
I figli hanno il diritto di essere ascoltati prima di tutto dai genitori, insieme, in famiglia. I figli hanno il diritto di poter parlare sentendosi accolti e rispettati, senza essere giudicati. I figli hanno il diritto di essere arrabbiati, tristi, di stare male, di avere paura e di avere incertezze, senza sentirsi dire che “va tutto bene”. Anche nelle separazioni più serene i figli possono provare questi sentimenti e hanno il diritto di esprimerli. 

    I figli hanno il diritto di non subire pressioni da parte dei genitori e dei parenti.
I figli hanno il diritto di non essere strumentalizzati, di non essere messaggeri di comunicazioni e richieste esplicite o implicite rivolte all’altro genitore. I figli hanno il diritto di non essere indotti a mentire e di non essere coinvolti nelle menzogne.

    I figli hanno il diritto che le scelte che li riguardano siano condivise da entrambi i genitori.
I figli hanno il diritto che le scelte più importanti su residenza, educazione, istruzione e salute continuino ad essere prese da entrambi i genitori di comune accordo, nel rispetto della continuità delle loro abitudini. I figli hanno il diritto che eventuali cambiamenti tengano conto delle loro esigenze affettive e relazionali.

    I figli hanno il diritto di non essere coinvolti nei conflitti tra genitori.
I figli hanno il diritto di non assistere e di non subire i conflitti tra genitori, di non essere costretti a prendere le parti dell’uno o dell’altro, di non dover scegliere tra loro. I figli hanno il diritto di non essere costretti a schierarsi con uno o con l’altro genitore e con le rispettive famiglie.

    I figli hanno il diritto al rispetto dei loro tempi.
I figli hanno bisogno di tempo per elaborare la separazione, per comprendere la nuova situazione, per adattarsi a vivere nel diverso equilibrio familiare. I figli hanno bisogno di tempo per abituarsi ai cambiamenti, per accettare i nuovi fratelli, i nuovi partner e le loro famiglie. Hanno il diritto di essere rassicurati rispetto alla paura di perdere l’affetto di uno o di entrambi i genitori, o di essere posti in secondo piano rispetto ai nuovi legami dei genitori.


13 Novembre - Tea, Emma e la Gentilezza

Il 13 novembre è il giorno più importante della Settimana Mondiale della Gentilezza, che in tutto il mondo viene dedicata alla divulgazione di quel che davvero significa essere gentili: comportarsi in modo da mettere al centro la cura e l'attenzione per gli altri.
Da circa 20 anni ormai le persone sono incoraggiate a fare la propria, personale dichiarazione di gentilezza: regalando libri, cibo o vestiti agli altri membri della comunità. Ma soprattutto praticando atti di gentilezza nei confronti degli altri.

E' il pretesto migliore per introdurre il tema della relazione con gli altri, del rispetto delle regole e per discutere con i bambini delle “parole gentili” che spesso non usiamo e degli atteggiamenti che abbiamo verso gli altri.
Purtroppo oggi si tende ad essere gentili sono in situazioni straordinarie e con persone ben precise. La gentilezza diventa l’eccezione, l’aggressività la regola.

Sto leggendo con la piccola Emma (5 anni) alcune storie di Tea, per attivare tutta una serie di discussioni sui comportamenti corretti e l'uso delle parole gentili.
(FA' LA BRAVA TEA! - GIUNTI)


E visto che ha imparato un po' anche a leggere, le piace riguardare le pagine che più l'hanno divertita anche da sola.



Il libro è indicato a partire dai 4 anni ma credo che possa essere tranquillamente usato dai 3 anni fino ai 6, soprattutto quando pensi di creare la giusta atmosfera per affrontare il tema dei comportamenti corretti in un gruppo di bambini che presentano maturità a livelli differenti. 

Gli obiettivi potrebbero essere:
- Potenziare le proprie capacità relazionali e comunicative.
- Educare all’accettazione, al rispetto e alla collaborazione.
- Riflettere sui propri comportamenti.
- Favorire la riflessione sull’uso delle parole gentili partendo da storie.
- Prendere coscienza delle situazioni generate dall'essere o no gentili.

Ma cos’è la gentilezza?
E' cortesia, buona educazione, buone maniere. Dire grazie, per favore, prego, scusa. Ma non basta.
Gentilezza è anche essere una brava persona: altruista, generosa e disponibile con gli altri, in modo disinteressato.

La gentilezza non è solo questione di buona educazione ma è uno stile di vita che – se praticato con costanza e dedizione – riesce a migliorare la vita familiare, a scuola e contribuisce a rendere le relazioni tra le persone lunghe, sane e felici.
A essere gentili, perciò, c’è soltanto da guadagnarci, ci si sente in pace col mondo e si vive meglio.
La gentilezza fa bene non solo a chi la riceve ma anche a chi la fa, basta poco, piccoli gesti. E poi è contagiosa: chi è felice tende a sua volta ad essere gentile con gli altri, li predispone a trattarci nello stesso modo in cui li abbiamo trattati, è un circolo virtuoso in cui le persone riescono ad essere e a relazionarsi in  maniera costruttiva e con la massima uminità. In più è anche GRATIS!!!
Dire grazie, prego, scusa, per favore va infatti al di là della buona educazione, deve diventare atteggiamento e modo di essere.

Il rispetto per l’altro s’impara fin da piccoli ed è un’ottima occasione per attivare una sinergia tra scuola e famiglia, nel rispetto dei reciproci ambiti e ruoli.

La scuola è il luogo privilegiato in cui i bambini incontrano “il resto del mondo” e sperimentano i modi di viveredegli altri, ascoltano lingue e riferimenti culturali diversi, ma è anche il luogo dove di incontrano fragilità, irruenze e bisogni di altri bambini spesso simili ai propri.
E è proprio a scuola in cui si attivano le prime discussioni, riflessioni e considerazioni sul rispetto e le buone maniere con la consapevolezza che spesso ritardiamo troppo di parlarne con i bambini quando invece basterebbe calibrare la terminologia ed usare esempi che più si avvicino al loro vissuto.

Ma la scuola non può essere l'unica delegata a questo tipo di educazione: il rispetto, la gentilezza s’imparano fin da piccoli soprattutto osservando i gesti e gli esempi che, quotidianamente, gli adulti propongono ai bambini.
In effetti basterebbe dare loro soltanto l’esempio ripetuto con costanza nel tempo per riuscire a trasmettere questa buona pratica, e non solo nel giorno che festeggia della gentilezza ma ogni giorno della tua vita.

Dire “grazie” ad un bambino o chiedergli scusa, se necessario, è un comportamento che non solo contribuisce a fornire il buon esempio ma che consente di non dare mai la gentilezza per scontata.
I bambini recepiscono al volo le sensazioni e proporre loro come modello un comportamento gentile è il miglior modo per allenarli all’empatia, all’ascolto di sé e degli altri e alla comprensione dei punti di vista diversi dal proprio.
Se, al contrario, la gentilezza si presenterà ai loro occhi come un atto è forzato se ne accorgeranno e tenderanno a considerarlo come superfluo e non istintivo… stiamo attenti!

Oltre al comportamento, per insegnare l’arte della gentilezza si dovrebbero educare i bambini – fin da piccoli – al rispetto dell’altro. Si inizia con l’amore per la natura e per gli animali, la cura nel trattare gli oggetti ed i giocattoli, arrivando in maniera naturale al rispetto dell’altro, del diverso e del bene comune.
I bambini non hanno malizia né sovrastrutture e – se non le vedono negli occhi dei genitori – impareranno naturalmente ad avere un atteggiamento gentile.

E voi? Oggi siete stati gentili?
Maestra Consuelo