martedì 16 febbraio 2021

L'esilarante mistero del papà scomparso. - Mondadori.

 


L'esilarante mistero del papà scomparso. - Neil Gaiman

Mondadori (2015) Età di lettura: da 10 anni.


La mamma lascia tutte le indicazioni necessarie per partire in tranquillità e gustarsi la conferenza sulle lucertole.

La prima sera soli non è un problema, ma il giorno dopo la famigliola scopre d'essere rimasta senza latte. Non potendone fare a meno per il tè e i cereali della colazione, il padre esce per andare a comprarlo.

Quando il papà torna a casa dopo aver comprato il latte racconta di essere stato rapito, da viscidi alieni verdognoli, parecchio ingrugniti, che hanno intenzione di rimettere a nuovo il nostro pianeta… Comincia così il racconto fantastico scritto magistralmente Neil Gaiman (già noto autore di American Gods e Coraline). Che sia vero oppure no, lo possono decidere solo i lettori (e i figli che aspettano di poter fare colazione). Un romanzo dove il padre diventa un eroe non tanto per aver avventurosamente conquistato il latte per i suoi bambini, ma per la sua stessa capacità narrativa.

L’ IPPOCAMPO, UN PAPA’ SPECIALE. Mondadori.

 


L’ IPPOCAMPO, UN PAPA’ SPECIALE - Eric Carle

Mondadori. (2004) Età di lettura: da 3 anni.

 

 

Quasi sempre, nelle famiglie dei pesci, dopo che la madre ha deposto le uova e il padre le ha fecondate, succede che vengano abbandonate a se stesse. Ci sono delle eccezioni, come per l'ippocampo, o cavalluccio marino. In questo caso non solo le uova non vengono abbandonate e uno dei due genitori le accudisce, ma - sorpresa - quel genitore è il papà! Le porta a spasso incontrando altri papà speciali come lui, che a loro volta portano a passeggio le uova coi loro piccoli nei modi più bizzarri. Svolgendo il loro compito con grande dedizione e abilità.

Oltre ai tratti inconfondibili e i colori accesi, tra una pagina e l’altra c’è un’altra pagina trasparente e disegnata, 4 pagine di acetato per "curiosare" tra le pagine.


I tempi sono cambiati e anche i ruoli dei genitori all’interno della famiglia. Anche i papà adesso sono protagonisti dell’importante missione di crescere un figlio, in tutti i suoi aspetti. Hanno ruoli incisivi, sostengono e accompagnano compagne e figli nel duro processo di crescita. Divengono testimoni importanti dei successi e dei fallimenti dei figli, dando loro forza e coraggio con la loro costante presenza.

 

Mio Padre, il grande pirata. Orecchio Acerbo.


 

Mio Padre, il grande pirata - Davide Calì, M. A. Quarello (2013)

Orecchio Acerbo. Dagli 8 anni.

Un bambino innamorato del padre. Minatore emigrato in Belgio, rientra a casa solo una volta l’anno e a suo figlio porta regali di mare e racconti di tesori perduti e avventure. Suo figlio lo crede un pirata. Di più: un grande pirata che guida una nave chiamata Speranza. E chi, se non la ciurma, possono essere Tabacco, Turco, Libeccio, Barbuto, e anche il pappagallo Centolire, di cui parla sempre il papà? Sarà solo dopo un incidente in miniera che il bambino capirà la verità. Un lungo viaggio in treno verso il Belgio, e poi l’ospedale in cui ritroverà il padre ferito. E insieme una grande delusione: suo padre gli ha sempre mentito. Per fortuna è salvo, ma il grande pirata non c’è più. Alcuni anni dopo, un altro telegramma: la miniera chiude. Altro treno, altro viaggio, stessa destinazione. E, per il bambino - diventato ragazzo- la scoperta: Tabacco, Turco, Libeccio e Barbuto esistono davvero, sono i vecchi compagni del padre, e Speranza è il nome che campeggia all’ingresso della miniera. Nera come il carbone, allora il ragazzo issa sul traliccio più alto la bandiera della pirateria.


Molti sono i libri che raccontano i lavori, la dignità di ognuno di essi, l’importanza della concatenazione dei mestieri che tutti si tengono e tengono uniti una società, ma il libro che ho scelto oggi è un libro che può qualcosa di più.

È il racconto di una narrazione centrata sulla fantasia di un mestiere che ne copre un altro…. faticoso, doloroso, migrante, difficile.

Un libro che deve essere veicolato dalla lettura di un adulto per essere compreso dai giovani lettori.


Questo papà non torna dai Caraibi e dal Mar dei Sargassi, torna dalle miniere del Belgio dove va per guadagnare quei pochi soldi per mantenere la sua piccola famiglia italiana. Chissà quanti bambini degli anni ’50 potrebbero raccontare questa storia, chissà quanti di loro hanno immaginato il papà minatore come un grande pirata della vita, chissà quanti minatori avrebbero voluto prendere il mare e 

girare il mondo invece che entrare nelle viscere della terra! 


Per tutti i lavoratori migranti, a tutti i bambini in attesa dei loro papà e delle loro mamme in Paesi lontani, a loro va tutta la nostra vicinanza.

lunedì 8 febbraio 2021

SEL: L’apprendimento socio-emotivo. - Napoli Consuelo

 

Le emozioni guidano l'attenzione e l'apprendimento. Il modo in cui ci percepiamo influenza la nostra capacità di imparare.

Marc Brackett, Yale Center per l'Intelligenza Emotiva

 

     Image by Freepik.com

 

 

Avete mai pensato che “l’apprendimento sociale” può essere la strada per migliorare l’apprendimento nella vostra scuola?

L'apprendimento sociale ed emotivo (SEL) è parte integrante dell'educazione e dello sviluppo umano. SEL è il processo attraverso il quale tutti i giovani e gli adulti acquisiscono e applicano le conoscenze, le competenze e gli atteggiamenti per sviluppare identità sane, gestire le emozioni e raggiungere obiettivi personali e collettivi, sentire e mostrare empatia per gli altri, stabilire e mantenere relazioni di supporto e prendere decisioni responsabili e premurose.

È un percorso attraverso il quale si impara a riconoscere e gestire le emozioni, prendersi cura degli altri, prendere buone decisioni, agire in modo etico e responsabile, sviluppare positive relazioni sociali evitando comportamenti negativi.

Le competenze sociali ed emotive sono le competenze del futuro, insieme alle conoscenze cognitive, alle competenze tecniche e a quelle logico computazionali sia in classe sia nei contesti lavorativi. Per i vostri studenti, lo sviluppo delle competenze sociali ed emotive è parte integrante dell'apprendimento, modellato in gran parte dalle esperienze che fornite loro in classe, ma che possono essere fornite anche attraverso l'apprendimento da remoto ricorrendo ai numerosi strumenti offerti dalle varie piattaforme che hanno ospitato ed ospitano tuttora DAD e DDI (Teams, Skype, Meet, Zoom, Flipgrid, ecc.).

SEL e la ricerca.

Lo studio di ricerca di McKinsey & Company’s Education Practice e PerLab in collaborazione con Microsoft mostra che lo sviluppo delle abilità sociali ed emotive è 2 volte più predittivo dei risultati accademici di uno studente rispetto al loro ambiente domestico o demografico, e può aumentare le prestazioni accademiche dell'11%. Le competenze sociali ed emotive forniscono agli studenti la prospettiva e la flessibilità necessarie per funzionare ad alto livello anche di fronte a incertezza, cambiamento, pressione, stress e altre sfide.

Le cinque competenze principali SEL così come definite da CASEL sono:

  • Consapevolezza di se'

  • Gestione di se' 

  • Consapevolezza sociale 

  • Gestione delle relazioni

  • Responsabili del processo decisionale

Alla base ci sono equità e parità educativa all’interno di autentiche collaborazioni scuola-famiglia-comunità per creare ambienti di apprendimento stimolanti e proporre esperienze che trasmettano principi alla base di una società moderna che sostiene e aiuta ad affrontare varie forme di disuguaglianza, consentendo ai giovani e agli adulti di co-creare le scuole del futuro e contribuire a formare comunità sicure e sane.

SEL e i giovani.

Oggi anche gli studenti si preoccupano dell'apprendimento sociale ed emotivo e spesso assegnano alta priorità a queste competenze pensando al loro futuro. Consapevoli di questo, dobbiamo necessariamente ricalibrare la nostra azione educativa (personalizzata ed individualizzata) per sostenere l’acquisizione e lo sviluppo di life skills che accompagneranno i nostri bambini e i nostri ragazzi per il resto della loro vita. In generale lo sviluppo delle competenze socio-emotive ha effetti positivi non solo sulla gestione delle emozioni e delle relazioni, ma anche sulle prestazioni cognitive, sulla motivazione ad apprendere, sulla salute mentale e fisica a breve e soprattutto a lungo termine, mantenendo i vantaggi anche nella vita adulta.

 


                                                                                 Image by Freepik.com

"Il design moderno dell'esperienza di apprendimento dovrebbe centrare l'attenzione sulle esigenze degli studenti; avvicinandosi all'apprendimento come fluido, un insieme olistico e senza soluzione di continuità di esperienze. Apprendimento moderno i progetti di esperienza includono l'apprendimento basato sull'indagine, apprendimento basato su progetti, apprendimento basato sulle sfide, apprendimento basato sui fenomeni e apprendimento personalizzato. Personalizzare l’apprendimento significa accelerare il progresso.”

Dott.ssa Cathy Cavanaugh

(Educazione cattolica dell'Australia Occidentale (CEWA)

Pane e ciliegie - Mondadori Ragazzi



2020. Dai 10 anni.

Milano, 1939. Israel accompagna suo figlio a giocare ai giardini di Porta Venezia. Qui incontrano due bambini magri e coperti da vestiti piccoli e logori: sono profughi ebrei, costretti a sopravvivere come possono nell'Italia della dittatura fascista. Israel li invita subito a fare merenda e sarà la prima di tante altre, con sempre più partecipanti. Nasce così la Mensa dei Bambini, un'istituzione dove sono molteplici le attività pensate per garantire ai bambini un'infanzia dignitosa.

La storia vera e mai raccontata di Israel Kalk, un uomo coraggioso che a partire da un semplice atto di generosità ha contribuito a salvare la vita di molti bambini e delle loro famiglie.

 Una vicenda italiana del periodo della Shoah scritta dalla bravissima Anna Sarfatti, autrice affermata di diversi titoli per giovani e accompagnata dai delicati disegni di Serena Riglietti, illustratrice già nota per le copertine italiane di Harry Potter, docente di illustrazione all'Accademia di Belle Arti di Urbino.

 

mercoledì 20 gennaio 2021

Anne Frank. La mia vita. Edizioni Sonda

Anne è ormai diventata un personaggio talmente iconico, così famoso che ci dimentichiamo che fosse una ragazzina, una teenager degli anni Venti del secolo scorso.

Una giovane donna timida in pieno sviluppo ormonale che in una situazione particolarmente difficile è riuscita a sviluppare un incredibile talento letterario, completa di contraddizioni ed opinioni..

Questa biografia definitiva, approvata dalla Fondazione Anne Frank di Basilea,  restituisce ad Anne la sua connotazione umana di adolescente che nutre speranze per il futuro nonostante tutti i dati intorno a lei indicassero il contrario.
La rende più reale e concreta che mai.

giovedì 14 gennaio 2021

Didattica ibrida nella scuola primaria - Napoli Consuelo


    Scuola foto creata da freepik - it.freepik.com

 

 In questo esatto momento in tutto il mondo, educatori e studenti della scuola primaria

sono coinvolti in un qualche modello di “Didattica Ibrida”. Una classe ibrida organizzata con successo consente al processo di apprendimento di proseguire senza soluzione di continuità alternando l'apprendimento in presenza e a distanza.


Se da una parte nel nostro paese l’interesse è molto maggiore di un tempo e le pratiche virtuose sono in continua crescita, bisogna però riconoscere che si tratta ancora di eccellenze piuttosto isolate, possibili solo in scuole dove i dirigenti si sono dimostrati particolarmente attenti e hanno avuto la voglia e il coraggio di intraprendere una strada nuova. La questione ora è far diventare queste best practices delle pratiche replicabili e integrate in un (eco)sistema didattico quanto più possibile coerente e strutturato. 


Questa prima fase di convivenza iniziale potrebbe ben ispirarsi al modello della cosiddetta didattica ibrida, un tipo di didattica che coniuga l’apprendimento che avviene in uno spazio fisico con quello che avviene in un ambiente connesso, operando una sintesi dinamica che non privilegi né l’uno né l’altro, ma utilizzi al meglio spazi, strumenti e ambienti a seconda delle circostanze e delle esigenze del momento. 


L'insegnamento e l'apprendimento si svolgono perciò sia a scuola, in presenza, che online, virtualmente, durante sessioni sincrone e asincrone con studenti in quarantena o in isolamento in una didattica denominata DDI (Didattica Digitale Integrata).

I bambini della scuola primaria che imparano all'interno di un modello ibrido hanno bisogno di connessioni, coinvolgimento e continui feedback bi-direzionali.


Gli educatori hanno l'opportunità di fruire degli innumerevoli strumenti digitali, ormai svelati ai più, per creare lezioni che soddisfino le esigenze di ciascuno studente attraverso l'apprendimento centrato su di lui.

I cinque elementi di una didattica ibrida tesa a migliorare l’ambiente di apprendimento e i risultati scolastici sono:

  • Ambiente di apprendimento

L'ambiente di apprendimento fisico è l'aula scolastica in presenza; l'ambiente di apprendimento virtuale è l'aula in piattaforma online: in un ambiente di didattica ibrida, queste aule diventano un’aula sola. Un ambiente in cui gli educatori costruiscono un sistema che mescoli le migliori pratiche in presenza e a distanza per soddisfare le esigenze degli studenti della scuola primaria all’interno di un ambiente positivo in cui stabilire connessioni significative con gli studenti, soprattutto con i più piccoli.

  • Comunità classe

Anche nell'aula ibrida, il lavoro di gruppo è essenziale per creare una comunità classe positiva. Gli insegnanti dovrebbero farne un obiettivo per creare un senso di appartenenza. Senza mai risparmiare “tempo” in presenza per costruire una forte comunità classe e rafforzando “la connessione” tra gli studenti anche in modalità a distanza, usando al meglio gli strumenti digitali a disposizione.

Comunicazione e raccolta di feedback sulle esigenze individuali e agire sulle informazioni raccolte, coinvolgere tutta la comunità scolastica (studenti, docenti e famiglie) nei processi decisionali, contribuisce a una cultura e a un clima classe positivi, creando relazioni positive e fornendo un reale senso di appartenenza.

Non da meno, la comunicazione base tra docente e studente svilupperà la cittadinanza digitale. 

  • Progettazione della lezione

Quando si pianificano e progettano le lezioni, la continuità dell'apprendimento scolastico è molto importante. Nell'ottica della Didattica Ibrida nella scuola primaria, però gli educatori devono anche essere innovativi e creativi nel progettare le loro lezioni.

Possono preparare gli studenti all'apprendimento online introducendo gli strumenti digitali che verranno utilizzati. Limitando il numero di strumenti utilizzati e stabilendo routine insieme ai bambini della scuola primaria, la classe sarà impostata per riuscire al meglio.

Infine, creare tutorial per assistere studenti e famiglie concorrerà a creare un’esperienza positiva dei nuovi ambienti di apprendimento.

Ad intervalli regolari il team riflette su come diventare più efficace, dopodiché regola e adatta il proprio comportamento di conseguenza.

  • Coinvolgimento e interazione

Lo sviluppo di strategie e metodi di coinvolgimento e interattività nelle lezioni e nelle attività aiuta gli studenti della scuola primaria a raggiungere i loro obiettivi di apprendimento quotidiano. E’ importante ricordare che alcune tecniche valide in presenza non sempre funzionano on line. Non esiste la ricetta perfetta poiché ogni studente “ha i suoi gusti”. L'utilizzo di strumenti digitali familiari e la costruzione di un’impalcatura di competenze per facilitare questo coinvolgimento e la responsabilizzazione degli studenti sono elementi molto preziosi per migliorare i risultati educativi.

  • Valutazione e Feedback

La valutazione e il feedback (riscontro) sono essenziali per misurare la crescita e i progressi nell'aula didattica ibrida per la scuola primaria. La valutazione può essere formativa o sommativa. Il feedback è un aspetto importante della valutazione formativa e deve essere fornito in modo regolare e puntuale per aiutare gli studenti a migliorare e continuare il processo di apprendimento. I feedback possono essere facilmente inviati attraverso commenti e sondaggi per valutazioni dal vivo o aggiungere un post per discussioni.

Il feedback, soprattutto se personalizzato, è un metodo efficace per promuovere l'apprendimento in un'aula ibrida. Se è rapido e pertinente, gli studenti lo utilizzeranno per migliorare i loro risultati di apprendimento.

Le valutazioni sommative possono essere fornite invece come valutazioni trimestrali o essere organizzate come portfolio studentesco utilizzando strumenti familiari come moduli autocorrettivi.

 

Un'alternativa alla valutazione sommativa può essere proposta sotto forma di progetti a breve o lungo termine che si connettono agli obiettivi nazionali, una volta svolta la consegna si ha raggiunto l’obiettivo.

 

Siamo comunque ancora in una fase prettamente sperimentale in cui ogni soggetto vaglia le diverse opzioni possibili per trovare la strada migliore e attivare una didattica ibrida funzionale. Non una didattica in cui il docente è assorbito nell'avviamento del computer e ostacolato da una connessione ballerina per accedere alla classe virtuale mentre deve proseguire le attività in presenza con allievi poco collaborativi, ma una didattica che permetta a tutta la classe uno scambio, un flusso continuo, in cui trasferire ai compagni le proprie competenze e coltivare le personali potenzialità.

In questo particolare momento in cui bambini e classi vanno e vengono dalle quarantene, l'ideale sarebbe una dotazione di dispositivi standard per l'intera classe che può agevolare l'insegnante nella gestione dei momenti virtuali condivisi che rappresentano il ponte con il mondo per chi è obbligato a stare a casa.

Un lusso.

L'albero di Anne - Orecchio Acerbo


 

                                                                    Dagli 8 anni.
 
L’Albero di Anne è un libro chiaramente ispirato alla storia della giovane ebrea Anna Frank che tutti conosciamo.
Riprende alcuni stralci del suo diario adattandoli ad una narrazione che ben si presta alla lettura in classe.
 

La storia viene narrata dal punto di vista di un ippocastano che se ne sta in un giardino al numero 263 di Prinsengracht ad Amsterdam, davanti alla finestra degli alloggi in cui si rifugia la famiglia di Anna per due anni prima di venire catturati.
Il vecchio albero malato vuole raccontare la sua storia prima che gli uomini decidano di ammutolirlo per sempre abbattendolo: "Ho più di cento anni, e sotto la corteccia migliaia di ricordi. Ma è di una ragazzina - Anne il suo nome - il ricordo più vivo. Aveva tredici anni, ma non scendeva mai in cortile a giocare. La intravedevo appena, dietro il lucernario della soffitta del palazzo di fronte. Curva a scrivere fitto fitto, quando alzava gli occhi il suo sguardo spaziava l'orizzonte...
 
Il buon ippocastano racconta con parole semplici, chiare e dolci, come solo un vecchio e saggio albero potrebbe fare, ciò che vide: dall’arrivo della famiglia Frank, allo sguardo di Anna che sognava e sperava in qualcosa di meglio affacciandosi alla finestra, ai suoi occhi che lo scrutavano al di là del vetro, il susseguirsi del tempo attraverso le stagioni, all’arrivo della polizia il 4 agosto 1944 per portare tutti via.
 

Immagini e parole aumentano la potenza della storia e consegnano al lettore un ricordo che non dovrà mai essere dimenticato.
 
 
 Nella foto in basso i nostri ippocastani malati e gli operai in procinto di rimuoverne le radici nel giardino della nostra scuola. Commozione amplificata♥️

 


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martedì 12 gennaio 2021

Il gelataio Tirelli - Gallucci editore

Gelataio Tirelli. «Giusto tra le Nazioni». Tamar Meir

Gallucci Editore (2018)

Francesco Tirelli amava così tanto il gelato che almeno una volta al giorno trovava una scusa per passare davanti al carretto di gelati di suo zio, Carlo Tirelli. Fu così che aprì una gelateria a Budapest, Ungheria. Tra i suoi clienti c’era anche Peter, un ragazzino ebreo molto goloso. Ma quando nel 1944 i nazisti invasero la città, Tirelli decise di fare qualcosa di ancora più buono, aiutando il piccolo Peter e molti altri ebrei nascondendoli nel retrobottega della gelateria.

Una storia di raro coraggio e grande ispirazione: il gelataio italiano, nasconde gli ebrei e organizza altre case rifugio per salvarli dal genocidio. Un libro sul valore dell’amicizia e dell’aiuto reciproco che si basa su fatti realmente accaduti.

A raccontare la sua storia nel libro illustrato per bambini e ragazzi è la nuora di Peter (Isacco), l'altro protagonista, Tamar Meir. Originario di Campagnola Emilia, Tirelli abbandonò l’Italia negli Anni Trenta per trasferirsi a Budapest. Dopo la sua morte negli anni Cinquanta in Svizzera, nel 2008 è stato insignito del titolo di "Giusto tra le nazioni", un'importante onorificenza assegnata grazie alle numerose testimonianze dei sopravvissuti.


Ci sono infinite riflessioni da fare su questo bellissimo libro illustrato. Grazie ad esso è possibile raccontare degli orrori della Shoah anche ai più piccoli. Tanto più che anche loro devono conoscere queste storie, nelle forme e nei modi più adatti alla loro età, perché solo cultura e conoscenza possono aiutare il genere umano ed evitare altre tragedie come la Shoah in futuro.


I  “Giusti tra le nazioni”, denominazione data a un gruppo nutrito di persone di tutto il mondo (sono oltre 26 mila e di questi circa 700 sono italiani), un titolo riservato a tutti i non ebrei che durante la Seconda Guerra Mondiale hanno salvato anche un solo ebreo dal genocidio. Sono annoverati in un libro di piccole biografie e celebrati a Gerusalemme in uno spazio fatto di ulivi e con un monumento con tutti i nomi incisi. Tutti con storie di gran cuore, uomini e donne che hanno rischiato personalmente la loro vita e quella dei loro cari pur di salvare la vita ad altri esseri umani, colpevoli solo di essere stati presi di mira dalla follia di qualcuno e soprattutto che in questo gruppo di “cuori nobili”, non esistono solo personaggi del calibro di Gino Bartali, del medico papà di Piero Angela, di Perlasca, ma anche per lo più personaggi umili, come il gelataio Tirelli.

sabato 9 gennaio 2021

Veglia su di me. Curci Young Editore


Uscita 2020 Dai 6 anni

Una famiglia strampalata, unita dall'amore e dalla passione per la musica. Il papà suona il pianoforte jazz, la mamma canta, e tra loro c'è Dora, 11 anni, che vive in un mondo tutto suo nel quale la musica e la famiglia sono una cosa sola, in un grande abbraccio. È il filo di ''Veglia su di me'', racconto scritto da Matteo Corradini (premio Andersen 2018) che arricchisce la collana "I Gusci'' grazie alla quale i nomi più autorevoli della letteratura per ragazzi parlano di musica ai più piccoli prendendo spunto dalla collezione di strumenti antichi dell'Accademia di Santa Cecilia.
Al centro ci sono le illustrazioni evocative di un pianoforte di Lucia Scuderi.
Nella playlist allegata, alle musiche originali di Orazio Sciortino - uno dei giovani compositori più autorevoli e pianista affermato sulla scena internazionale - si aggiunge la splendida lettura di Amanda Sandrelli voce narrante di questa delicata storia di amore e musica.

Come scrive lo stesso autore "Vagamente ispirata a una celebre canzone jazz, una storia d’amore, di musica e di coraggio. Come dice la canzone, c’è qualcuno che ha la chiave per aprire il mio cuore: quella chiave si chiama Dora."

sabato 26 dicembre 2020

Cenni di Pedagogia Digitale - Maestra Consuelo

                                                                                              Scuola foto creata da freepik - it.freepik.com

Gli strumenti digitali sono ormai entrati nelle nostre scuole in maniera irreversibile anche se in realtà la tecnologia è stata introdotta nelle aule delle scuole pioniere già dal 2007 con le prime LIM e poi in modo ufficiale dal 2015 con la riforma conosciuta come “Buona Scuola” in cui si utilizza per la prima volta il termine “scuola digitale” e si fa riferimento ad un documento ministeriale chiamato Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) che contiene le direttive sociali, economiche, politiche rivolte alla creazione e divulgazione della scuola digitale.

Una scuola in cui la classe reale e l’insegnamento tradizionale si accompagnano fianco a fianco ad una classe virtuale creata dalle nuove tecnologie che permette di aver accesso alle infinite risorse del web e di poter continuare ad apprendere, confrontandosi con insegnanti e compagni di studi anche al di fuori della scuola reale. Si accompagnano così i ragazzi verso un apprendimento che duri tutta la vita e a cui possano accedere in qualsiasi luogo e momento grazie ad un utilizzo corretto del web che viene insegnato loro tra i banchi di scuola.

I vantaggi inoltre si estendono a tutta la famiglia: infatti con la dematerializzazione dei servizi non solo si può accedere alla burocrazia da casa, ma grazie al registro elettronico diventa più semplice, soprattutto nelle scuola medie e superiori, monitorare l’apprendimento del ragazzo, le sue assenze o presenze…

Peccato che paradossalmente in molte scuole in Italia ancora oggi  la presenza di una LIM, o di un PC in dotazione, sia un’utopia e che spesso non siano presenti sufficienti risorse economiche per colmare un gap generazionale tecnologico per perseguire un’adeguata innovazione in tutto il nostro sistema scolastico.

Pare che ancora pure il personale scolastico ed educativo non risponda ai requisiti minimi di sistema… Che non si riesca a raggiungere un buon compromesso tra la “Buona Scuola” e una  “Scuola Buona”.

Come cambia l’insegnamento?

La società odierna richiede il potenziamento di capacità creative, logiche, di flessibilità e utilizzo delle strumentazioni digitali, accompagnate dalla capacità di saper collaborare e saper utilizzare il web in modo cosciente e produttivo. Come fare per conciliare questo senza che la scuola possa tralasciare nulla di ciò che già insegnava?

Il metodo migliore è l’uso della pedagogia laboratoriale ossia un tipo di apprendimento che unisce il sapere e il saper fare. S’impara facendo, confrontandosi con gli altri e spiegando come e cosa è stato imparato.

Ambienti e spazi di apprendimento cambiano arredamento e destinazione, vengono introdotti nella scuola atelier creativi cioè spazi, a volte inseriti dentro le classi stesse, in cui si cerca di comprendere meglio come lavorano gli strumenti tecnologici per poterli utilizzare in modo sempre più creativo e proficuo.

Si fanno quindi esperienze di robotica, coding, pensiero computazionale, cittadinanza social-attiva per imparare ad utilizzare in modo responsabile, utile e costruttivo questi strumenti senza giungere per forza a conseguenze negative.

Noi insegnanti possiamo facilmente rimanere indietro perché la tecnologia fa passi da gigante e cambia spesso seguendo più spesso l’evoluzione dei giovani che quella dei “meno giovani”. Ma questo non vuol dire che non possiamo apprezzare il cambiamento e cercare comunque di approfittare  dell’opportunità di sfruttare al massimo le risorse digitali disponibili. 

Molti strumenti digitali per la creazione di contenuti sono facilmente reperibili on line, basta digitarne i nomi sui motori di ricerca: Screencast e Bandicam (software liberamente scaricabili dal web in versione gratuita per la realizzazione dei video che catturano le attività svolte sul proprio schermo del PC), Adobe Spark e Biteable (siti che offrono la costruzione guidata per le presentazioni), video preesistenti e tutorial, creati dagli stessi ragazzi e colleghi, sulla piattaforma di Youtube, e quiz (giocosi) per la rilevazione degli apprendimenti (o per il feedback sulla comprensione e il coinvolgimento delle lezioni) sul sito di Wordwall. In fine pratiche bacheche digitali di Padlet in cui raccogliere tutti i materiali o le consegne organizzate secondo le discipline e i giorni della settimana. 

Ma che tipo di insegnante è richiesto nella “scuola nuova”, in cui sono cambiate esigenze e studenti ed è andato in crisi il modello di apprendimento basato sulla lezione, lo studio a casa e le interrogazioni? Una scuola in cui l’organizzazione e le strutture attuali appaiono inadeguate a fronte dei nuovi bisogni e dei nuovi modi di apprendere, basati sulla partecipazione e sulla collaborazione. 

Per poter progettare percorsi formativi adeguati e realizzare moderni obiettivi di crescita personale per i nostri studenti prima di ogni cosa dobbiamo puntare su noi stessi. La nostra professionalizzazione e realizzazione personale ricadranno inevitabilmente su quella dei nostri discenti. 

Possiamo fare altro?

Possiamo imparare a padroneggiare la pedagogia dell'insegnamento insieme a quello della tecnologia! Esistono in rete diverse piattaforme istituzionali (https://sofia.istruzione.it/)  e non dedicate all’auto-formazione on line in cui trovare micro corsi, webinar, convegni e seminari anche gratuiti molto validi per la formazione di docenti ed educatori (e genitori) da seguire comodamente anche da casa: https://aretepiattaforma.it/, https://www.lascuola.it/it/home/formazione_corsi, https://formazione.deascuola.it/. Molti sono stati già caricati sui relativi canali Youtube da cui fruire liberamente https://www.youtube.com/playlist?list=PL5qKg-RQ9bQLzwrvPpY_jM2m6x-ndkUwm   Sul portale di Microsoft per gli educatori https://education.microsoft.com/it-it e su quello di Google https://edu.google.com/intl/it_it/training-support/professional-development/?modal_active=none è possibile reperire materiale utile a formarsi e per sperimentare i nuovi ambienti di apprendimento.

La piattaforma https://www.360digitalskill.it/ raccoglie contenuti multimediali per lo sviluppo e aggiornamento delle competenze e attitudini digitali delle persone e per accompagnare imprese e pubbliche amministrazioni nella comprensione e nell’attuazione della trasformazione digitale e favorirne l’incontro con i migliori fornitori tecnologici. 

Inoltre è possibile accedere a materiali multimediali di Rai per la didattica, Treccani scuola, Fondazione Reggio Children – Fondazione Malaguzzi.

Possiamo, ancora, lavorare con un altro collega o all'interno di un gruppo più grande, dedicato a una specifica materia oppure organizzato su base annua.

Possiamo condividere con i colleghi vicini (e lontani) quello che abbiamo imparato.

Infine

 

"Motivazione e qualificazione degli operatori dell’educazione, sviluppo professionale continuo, comunità di apprendimento professionale e virtuale concorrono alla realizzazione di un progetto educativo moderno che contrasta la prepotenza di questa emergenza educativa dilagante."


 

DOCTOR DARKWEB - fuga dal telefonino. NIcola Brunialti. Edizioni Lapis.

 


Consigliato dai 9 anni.

Kevin, Samanta, Alika e Niccolò giocano giorno e notte a Warmageddon, il videogioco del momento, in cui maschi e femmine si sfidano e si vendicano a colpi di clava. Ed è proprio durante una giocata notturna che un corto circuito risucchia i quattro ragazzini nel telefonino.
Per tornare alla realtà dovranno attraversare tutte le app più popolari, combattere contro un nemico terribile e, soprattutto, imparare a collaborare concretamente tra loro. 😉

Dallo stesso autore di Saturnino - l'alieno venuto dalla Terra" e Alicia - faccia di mostro", Brunialti ci regala un romanzo appassionante, una serie di eventi che, con ritmo vivace, ci trascina attraverso l'avventura più avventurosa e difficile di tutti: quella di riuscire ad uscire dal mondo virtuale per vivere la nostra vita nel mondo reale.

mercoledì 16 dicembre 2020

Missione Cibo 2020: impara tutto su una corretta alimentazione! - Maestra Consuelo



Post in collaborazione con il Gruppo Granarolo.

Vorrei parlarvi del nuovissimo progetto “Missione Cibo” pensato per insegnanti e genitori di bambini della scuola primaria che vogliono promuovere una corretta alimentazione e un consumo responsabile, fornendo validi supporti all'attività scolastica.




Il progetto è stato ideato e sviluppato da Gruppo Granarolo insieme a il Vespaio e si pone come obiettivo quello di sensibilizzare e coinvolgere alunni, insegnanti e famiglie insegnanti delle scuole primarie italiane per promuovere corrette abitudini alimentari, incoraggiare l’attività fisica, sviluppare curiosità, senso critico e consapevolezza attraverso la conoscenza dell’impatto sull’ambiente del nostro modello di consumo.




Se mi seguite da un po' o per la prima volta state curiosando tra i miei contenuti, dovreste aver ormai capito che
1. ho molto a cuore ❤️❤️❤️ le tematiche legate alla sostenibilità, alla salute e al benessere e che
2. da insegnante di scuola pubblica ho imparato ad attingere dalle proposte gratuite offerte dal web.

Questo progetto infatti offre del materiale utile per sviluppare 8 laboratori che possono essere proposti ai bambini sia in modo collegato tra di loro che singolarmente sotto forma di divertenti “missioni” da superare per guadagnare le medaglie da “Food Scout”.

 

 

Le missioni sono:

  1. 1. Una colazione bilanciata

  2. I gruppi alimentari

  3. La piramide alimentare

  4. Le stagioni della frutta e della verdura

  5. In azione contro gli sprechi

  6. La conservazione del cibo

  7. La raccolta differenziata

  8. La sfida a tavola: scopriamo insieme di quali sostanze sono composti gli alimenti

Le missioni possono essere condotte in classe o in casa (che di questi tempi è da tenere molto in considerazione) e sono contenute in un kit scaricabile immediatamente.
Per scaricare tutte le missioni clicca qui:👉 MissioneCibo2020 👈


 

Ciascun Kit contiene:
• un breve video animato con le istruzioni e le regole di ogni missione;
• una scheda didattica con una grafica accattivante, utile per integrarsi facilmente con le attività previste dalle indicazioni ministeriali;
• una scheda in bianco e nero per ogni missione per gli studenti, da stampare, fotocopiare o modificare secondo necessità.



Io le ho già scaricate tutte e sperimentate sia a scuola che a casa con le mie bambine.

Ogni missione ci ha permesso di fare brainstorming di argomenti sia conosciuti che sconosciuti dai bambini, argomenti cari all'educazione e che rientrano nelle linee guida del ministero, anche quelle relative all'insegnamento dell'ed. civica. Le varie proposte ci hanno dato spunti operativi interessanti ed hanno aiutato a coinvolgere anche gli allievi più difficili in momenti di puro apprendimento significativo, anche a casa.

                                 

Siamo riusciti a non rubare del tempo a nessuno proponendo attività che potevano essere trasversali in tutte le discipline: a volte abbiamo fatto matematica e geometria, a volte anche italiano e geografia, altre ancora abbiamo implementato il lessico in lingua inglese.

Adesso tocca a voi. Cosa aspettate per scaricare i materiali e proporre le missioni ai vostri bambini?