venerdì 15 dicembre 2017

CODING e PENSIERO COMPUTAZIONALE


Il coding è un termine informatico legato principalmente alla programmazione. Possiamo intenderlo come una nuova lingua che permette di “dialogare” con il computer per assegnargli dei compiti e dei comandi in modo semplice. Aiuta i più piccoli a pensare meglio e in modo creativo, stimola la loro curiosità attraverso quello che apparentemente può sembrare solo un gioco.

Il segreto sta tutto nel metodo: poca teoria e tanta pratica.

“Fare coding in classe” significa introdurre il pensiero computazionale in classe attraverso il coding (quindi il linguaggio informatico e non solo), usando attività varie intuitive e divertenti da proporre direttamente agli alunni.
- L'uso del computer non è obbligatorio!!!- 
Inoltre, on line, nei siti dedicati e sui social possiamo visionare centinaia di attività proposte in classe. Tantissimi blog di bravissimi insegnanti raccontano esperienze con bambini a scuola.
Sono tutte attività che promuovono il pensiero creativo e l'apertura a nuovi linguaggi come il coding e la robotica, che possono rivelarsi eccezionali strumenti inclusivi oltre che esperienze didatttiche altamente significative adattabili ed adattissime anche ai percorsi di passaggio da un grado di istruzione all'altro (progetti Continuità).

L’obiettivo non è formare una generazione di futuri programmatori, ma educare i più piccoli al pensiero computazionale, che è la capacità di risolvere problemi – anche complessi – applicando la logica, ragionando passo passo sulla strategia migliore per arrivare alla soluzione con un nuovo approccio oggi, un processo logico-creativo che consente di scomporre un problema complesso in diverse parti, per affrontarlo più semplicemente un pezzetto alla volta, così da risolvere il problema generale.
Molti docenti lamentano il calo degli apprendimenti e la fatica nell'ispirare i bambini nella risoluzione di problemi logico-matematici con più domande o più passaggi per raggiungere la soluzione e, con il coding, è possibile appunto creare un nuovo collegamento alla realtà dei bambini e ragazzi moderni.
Con il coding non imparano perciò solo a programmare, ma programmano per apprendere. Contemporaneamente si educano al pensiero creativo, per un suo risvolto pratico, portandoli ad essere soggetti attivi della tecnologia, senza doverla più solo subire.
E poi ha a che fare con la nostra quotidianità, con molti oggetti che utilizziamo abitualmente e che riteniamo ormai indispensabili. Smartphone, tablet, videogiochi, persino elettrodomestici come la lavatrice o il forno a microonde funzionano grazie a un codice informatico, a una sequenza ordinata di istruzioni.

Su internet troverete numerose piattaforme che insegnano a scrivere ed utilizzare il codice di programmazione. Ad esempio Code.org , utilissima per chi parte da zero, è la piattaforma ideale dove con giochi e video si impara a vincere le sfide e a risolvere i problemi: basterà leggere le istruzioni, osservare con attenzione i tranelli e ragionare sulla migliore soluzione per portare il vostro personaggio alla fine dei labirinti che vi verranno mostrati volta per volta. Qui troverete la modalità base chiamata “L'Ora del Codice”, che consiste nello svolgere solo un’ora di avviamento al “pensiero computazionale” e potrete svolgerla come una lezione tradizionale utilizzando carta e penna, oppure con delle lezioni tecnologiche con varie ambientazioni, come Star Wars, Minecraft, Frozen: scegliete quella che vi ispira di più!
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Così come la storia, l’inglese e l’italiano, secondo alcuni il “coding” è una materia fondamentale per le nuove generazioni di studenti. Anche per questo in Italia il Ministero dell’Istruzione (Miur) ha cominciato dal 2014, con il progetto “Programma il Futuro”, a sperimentare nelle scuole l’introduzione di lezioni di programmazione informatica. L’idea è quella di arrivare a sempre più studenti, per introdurli nel mondo di questo linguaggio. Alle scuole sono stati quindi dati alcuni semplici strumenti per fornire agli studenti i concetti base dell’informatica, attraverso il gioco e le attività di gruppo.
Il linguaggio informatico è universale e tutt'altro che freddo e impersonale, basti pensare ai mondi che è riuscita a generare l'informatica, alla creatività e alla fantasia dei programmatori che hanno regalato un nuovo modo di vivere la realtà… o ai progressi fatti anche in ambito didattico dovuti a software sempre più innovativi... Il pensiero computazionale può essere davvero per tutti, vero strumento di grande inclusione, soprattutto a scuola. Forse anche voi già lo utilizzate e non ne siete consapevoli…
Compagnie americane come Microsoft e SAP stanno scoprendo importanti valori aggiunti apportati dalle persone con autismo come la particolare attenzione ai dettagli, una predisposizione a svolgere lavori che vanno ripetuti nel tempo e una grande capacità nell'analisi di azioni ripetitive. Anche molte altre società di consulenza informatica decidono di collocare nel mondo del lavoro altre persone con diverse patologie e neurodiversità.
Abbiamo fatto coding ogni volta che abbiamo dato indicazioni specifiche per creare qualcosa e poi abbiamo lasciato sperimentare autonomamente e creativamente qualcuno... lo abbiamo certamente fatto dopo aver spiegato una tecnica artistico pittorica...
Quando leggiamo una immagine e ne elaboriamo consapevolmente i dettagli collegati tra di loro per identificarne la funzione... procedure utilizzate e meccanismi utili per affrontare e risolvere situazioni simili o analogh. Ogni volta che abbiamo cercato di creare un manufatto con più alunni contemporaneamente (dando istruzioni semplici e chiare per procedere in modo coordinato) oppure insegnando le coreografie di un canto o di un ballo.
Si deve pensare al coding come un nuovo linguaggio (al pari di L2) che permette di esprimere, divertendosi, la naturale tendenza che abbiamo a creare e a sviluppare nuovi percorsi in grado di renderci più semplici le cose. Con questo tipo di linguaggio sviluppiamo un nuovo modo di pensare e risolvere problemi e noi stessi, quando abbiamo la necessità di spiegare quale ragionamento abbiamo fatto per ottenere un risultato, dobbiamo sforzarci a formulare degli enunciati chiari e precisi al fine di essere compresi. Questo è possibile però solo nel caso in cui noi ci siamo resi consapevoli del procedimento utilizzato. E, come a scuola, questi procedimenti consapevoli possono essere trasmessi anche a attraverso linguaggi visuali (sottoforma di istruzioni grafiche) che poi vengono tradotte in linguaggio di programmazione e poi in linguaggio macchina e permettere così a tutti di poter creare qualsiasi cosa!
Linguaggio visuale –>  Linguaggio di programmazione –>  Linguaggio macchina
Questo procedimento ordinato e preciso si chiama algoritmo ed è il modo per esprimere al meglio il linguaggio. E qui si può far riflettere sull'importanza di formulare frasi semplici e corrette per evitare i fraintendimenti e cercare di non compiere errori poichè programmando male, parlando un linguaggio confuso, dando istruzioni errate, i nostri oggetti informatici potrebbero non capirci e rimarrebbero inattivi.
fonte: Miur, Code.org, Huffing post.
link di approfondimento: Robotiko Code.org  Programma Futuro CodeMooc Bee-bot Giunti.it 

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