domenica 24 dicembre 2017

Li chiamiamo LAVORETTI

Ogni anno è la stessa storia. La solita polemica.
Lo facciamo o non lo facciamo? Religioso o multiculturale? Lavoretto? Regalo di Natale? Oggetto fatto dall'adulto o dal bambino? Creato in serie oppure opera unica? Educhiamo al bello o all'espressione originale e personale? Usiamo materiali nuovi oppure riciclati?
Fermo restando che nessun docente, o educatore che sia, debba essere o sentirsi obbligato a fare, rimane la questione principale: cosa vuole il bambino? Di cosa ha bisogno?

Vi siete mai fermati a pensare l'impatto che avrà su di lui? Sulla sua vita, sulla sua giornata? E' essenziale pensare ad un'attività calibrata sulle competenze, sulle abilità e sulle necessità individuali e del gruppo. Chi siamo noi per valutare il bisogno di aiutare o di essere aiutato da un compagno o da un adulto? L'importante è che l'attività risulti stimolante e gratificante, non siete d'accordo?

Non esiste una regola unica che va bene per tutti. Come sempre quando ci sono di mezzo i bambini.

Non è detto, inoltre, che i progetti artistici dedicati alle ricorrenze e festività (cosiddetti "lavoretti") siano sempre l'esecuzione di un progetto altrui, e possono diventare occasione di studio, di algoritmi e procedure, e permettere ai bambini di eseguire in modo cooperativo, collaborativo con i compagni attività a volte impraticabili in autonomia.
Il lavoretto, per tanto, diventa strumento inclusivo!!!!
Ed i laboratori espressivi, artistici e creativi o di "libero arbitrio ed espressività" continueranno ad essere prediletti e mai sostituiti.
Basta insinuare che si tratti di un vile modo per mettersi in mostra!
Ai bambini piace, li mette di buon umore e permette loro di fare qualcosa di sentito, di preparare un regalo per mamma e papà, per sorprenderli e per ringraziarli di tutto quello che fanno per loro!
E, come dice la mia amica Lara, comunque nella vita, mentre è auspicabile il più possibile essere ideatori di progetti propri, ma siamo al tempo stesso, molto spesso, realizzatori di progetti altrui. Bisogna imparare entrambe le cose.

Sui social esistono gruppi di docenti ed appassionati dove è possibile trovare numerosissimi tutorial, spunti e condividere i proprio lavoro. Io stessa, sulla mia pagina ho condiviso 30 video-tutorial (non miei) al posto di un normale calendario dell'avvento. Putroppo in molti non apprezzano l'entusiasmo riposto nelle attività dei bambini e spesso ci viene detto che i nostri lavoretti trovano presto posto nell'immondizia.

Non sono i nostri lavoretti. Sono l'impegno, il lavoro, l'attenzione e dedizione dei vostri figli. Se vanno nel pattume abbiate la decenza di non farvi vedere!!!!


Il progetto misterioso

Bambini che ne dite se oggi giochiamo a scoprire qual è l'oggetto misterioso
Giochiamo????!!!! Sììììììì!!!!
Allora scrivo alla lavagna.

Per questo progetto ti occorreranno:
  • 9 bastoncini di legno da gelato
  • Un pezzo di scotch di carta
  • Tempera bianca e nera
  • Un pennello
  • Colla vinilica
  • Un fazzoletto di carta

A questo punto i bambini hanno iniziato a speculare e ipotizzare sul prodotto finale.
“Costruiamo un abaco?” “Si può fare una scala” “Un trenino?” “La bandiera della Juve, guarda!!!”

Devi allineare 7 bastoncini affiancando nel senso della dimensione più lunga e fermarli con il nastro adesivo a ¾ della lunghezza.

“Ma allora costruiamo di nuovo le figure geometriche!”“Maestra allora io prendo anche matita e righello!!!” “Buona idea.” “Io posso usare la calcolatrice?”

Qualcuno non riusciva a mantenere fermi i bastoncini, per cui ha chiesto aiuto al compagno vicino e chi, più veloce, ha pensato di fare da assistente a chi tardava a calcolare il punto per il nastro adesivo e a fermare i legnetti.

Dipingere la superficie maggiore con la tempera bianca, non esagerare con la quantità così si,aggiungerà presto e si potrà fare un’ulteriore passata.

“Maestra!!!! Non si asciuga!” “Posso usare un fazzoletto per non sporcare il banco?” “Non riesco ad aprire il tubetto!” “Il mio colore è secco!!” “Vieni vedere!!!” “Va bene così?” “Prova a coprire ogni spazio” “No, mi è caduto a terra, sul banco, sui pantaloni” “Ivan si è colorato comprato i capelli!!! IHIHIH” “Qual è la superficie maggiore?” “Sssst Tony, ti aiuto io appena ho finito”

Pulite bene le setole del pennello col fazzoletto e colorate la restante superficie e bastoncini rimanenti di nero badando bene ai movimenti del pennello e della mano perché rischiate di macchiare le parti bianche.

“Maestra perché è diventato grigio?” “Dove dobbiamo colorare?” “Uhhhhh se mettiamo i bastoncini di traverso sembra i sushi dei fumetti!!!” “Noooo ho macchiato tutto adesso cosa faccio?” “Non ti preoccupare, nel frattempo ne ho preparati alcuni con voi per averne di riserva.” (Normale amministrazione, in un sacchetto ne ho almeno 5 di riserva!)

Se vi sembrano asciutti e in controluce il colore nero risulta opaco procediamo ad incollare i bastoncini di traverso sulla giunzione del colore bianco e nero, cercando di coprire le imperfezioni.

“io lo so, io lo so, io lo so: è un pupazzo di neve col capello!!!!” “Yuppie allora è il lavoretto di Natale, vero” “Me lo posso portare a casa quando è pronto?” Posso fare gli occhi?” “Io voglio il naso” “Bambini avete proprio indovinato ma non lasciatevi prendere dall’entusiasmo ed invogliano prima i bastoni i di traverso”

Così, a carte scoperte i bambini sono esplosi in balletti e giravolte. Ho posizionato un banco al centro con nastri, lacci, bottoni, perline e lustrini, ritagli di stoffa e diversi naso di cartoncino a forma di carota già ritagliati. A piccoli gruppi hanno scelto i materiali per personalizzare il viso. E non è finita qui. Abbiamo creato delle mappe per visualizzare le fasi del progetto, creato una sorta di algoritmo misto (parole/disegni) cercando di risalire alle azioni indicate dell’insegnante per realizzare il pupazzo (e questo ha definito il tempo dedicato all’hour code di dicembre). Ciascuno ha inventato il nome del suo pupazzo e, in seguito, durante una sessione di scrittura creativa, creato dei versi dedicati. I bambini hanno provato a riprodurre il loro primo in pixel art e ricavato il codice. Ne abbiamo ricavato perfino un’attività sulla stima, l’arrotondamento e le espressioni aritmetiche.



Durante tutte la fasi di lavoro i bambini si sono impegnati, aiutati, stimolati a vicenda e, soprattutto divertiti….

Eccoli, li chiamiamo semplicemente i nostri LAVORETTI!!!


E il biglietto? Già… quello è un’altra lezione: Parafrasi, Geometria e Matematica, Tecnologia, ed. Ambientale, Arte e Immagine. Minimalista e d’effetto.






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