venerdì 6 ottobre 2017

Anche io!!!

Esperienza in classe con attività per il superamento degli stereotipi di genere a scuola.

Il MIUR chiede esplicitamente di insegnare consapevolmente il rispetto di genere con azioni progettate e inserite nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa. E questo progetto risulta quindi essere pienamente in linea con quanto previsto e raccomandato, come indicato dal comma 16 della legge 107, un insegnamento trasversale per un’educazione alle pari opportunità e alla lotta alle discriminazioni, tutte, a partire da quella di genere. Anche come forma di prevenzione della violenza.
Stiano tranquille le famiglie perché quel che facciamo a scuola sarà d’ispirazione ai loro figli, ai loro nipoti ed al Paese intero.
Stiamo lavorando duramente per costruire un’Italia civile, rispettosa delle differenze e libera nella responsabilità.
Ci teniamo affinchè apprezzino il piacere di condividere i compiti familiari con mamme e papà; che trascorrano il tempo (prezioso) coi nonni e frequentino altri bambini al parco.
Insegniamo ancora ai maschietti come rispettare le femminucce senza dimenticare il fascino della galanteria ed alle femminucce come farsi rispettare con garbo!

Come base di quasi ogni attività in classe abbiamo attivato la nostra discussione libera, con la pratica già collaudata del circle time (se vuoi saperne di più clicca→ qui), e abbiamo raccolto le osservazioni e le esperienze dei bambini relative ai pregiudizi di genere. In realtà la posizione della donna è stata sempre al centro di molte discussioni in passato: i giochi che piacciono ai maschi e alle femmine, l'amicizia dal punto di vista delle femmine e dei maschi, i compiti domestici, ecc. ecc.
Molti bambini (per fortuna) avevano fatto tesoro delle esperienze ed informazioni carpite negli anni precedenti durante le discussioni, i chiarimenti durante il tempo-gioco a scuola, lezione di storia, ora di religione, palestra...
Di fatto siamo approdati ad un argomento molto interessante relativo alle professioni, visto che a scuola c'è una forte presenza femminile. Nonostante fossero abbastanza avviati e padroni della conversazione ci siamo accorti che qualche barriera andava ancora abbattuta e così abbiamo pensato di avviare due laboratori interessanti e divertenti.

ATTIVITA' 1 - GIOCO A SQUADRE (cooperative learning)
I bambini sono stati divisi in gruppi equilibrati ma disomogenei per abilità e competenze acquisite. Ho raccolto le foto di 40 personaggi (maschili e femminili) più o meno famosi che esercitano la stessa professione due a due (maschio e femmina) e preparato 20 fumetti (le nuvolette con le frasi) da abbinare ai personaggi. Naturalmente, una volta abbinate le frasi, restano fuori la metà dei personaggi, il conduttore guiderà i bambini all'abbinamento dei restanti attraverso la rivelazione di dettagli della loro vita che saranno svelati di volta in volta. La conclusione del laboratorio avviene con una discussione guidata verso il superamento del pregiudizio di genere verso le attività svolte dagli adulti in famiglia e in campo professionale. Questa attività dovrebbe attivare dei processi in funzione di una mentalità di crescita più serena e più aperta rispetto alle possibilità che la vita ci riserva.  In fine sono stati creati dei poster motivazionali dai gruppi dal posizionare alle pareti a memoria dell'attività svolta insieme.







ATTIVITA' 2 - ROLE PLAYING
Abbiamo identificato assieme ai bambini 5 fiabe in cui la protagonista (di solito femmina) finisce nei guai e viene salvata da un principe (ovviamente maschio) e abbiamo chiesto ai bambini di stravolgerle e metterle in scena in modo che il finale vedesse il principe salvato dalla principessa in questione.
Queste le fiabe scelte: Biancaneve, Cenerentola, la Bella addormentata, Rapunzel, la Sirenetta.
Tenete presente che le fiabe a cui ci riferiamo sono quelle un po' riviste nei film di Walt Disney.
Il role-play è un particolare tipo di esercitazione che richiede ai partecipanti di svolgere il ruolo di “attori” e di rappresentare alcuni ruoli particolari in interazione tra loro, mentre altri partecipanti fungono da “osservatori” dei contenuti e dei processi che la rappresentazione manifesta. E’ in pratica una rappresentazione improvvisata e quasi teatrale di una scena simile a quello che potrebbe accadere nella vita. Si dà ai partecipanti l’opportunità di riesaminare il proprio comportamento, di esercitarsi e sperimentare nuovi atteggiamenti, di enfatizzare differenti punti di vista e di ricevere un feedback sul proprio comportamento.
Il role-play mira proprio a rendere i partecipanti consapevoli dei propri atteggiamenti, evidenzia i sentimenti e i vissuti sottesi alla situazione creata e rinvia alla dimensione soggettiva, alle modalità di proporsi nella relazione e nella comunicazione.
Le caratteristiche di questo metodo forniscono molteplici stimoli all’apprendimento attraverso l’imitazione e l’azione, attraverso l’osservazione del comportamento degli altri e i commenti ricevuti sul proprio, attraverso l’analisi dell’intero processo.
Se volete approfondire il discorso sul Role Playing potete seguire questi link  link 1link 2 



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